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Congedo di paternità: chi ne ha diritto e come chiederlo

La legge sulla maternità e sui congedi parentali stabilisce che i papà possano richiedere sia il congedo obbligatorio che quello facoltativo. Ecco come si deve procedere

L’ultima modifica della normativa sulla maternità e il lavoro, stabilisce che i papà possano chiedere un congedo di paternità obbligatorio di un solo giorno lavorativo con retribuzione al 100%, e di due giorni (sempre al 100% della retribuzione) per quello facoltativo, entro i primi 5 mesi dalla nascita del bambino.

In tutto tre giorni di congedo a stipendio pieno. Queste 24 o 48 ore possono essere consecutive, ma non frazionate, e sono congedi dipendenti da una normativa diversa.

Infatti il congedo obbligatorio è, in effetti, una novità, e come tale è inserito all’interno di una specifica normativa destinata solo ai padri, e quindi non come estensione del diritto di maternità ma all’interno di una carta dei diritti del papà. Il congedo facoltativo, invece, esisteva già da tempo, con delle caratteristiche diverse rispetto ad oggi.

Questo tipo di congedo permetteva ai padri di restare a casa con il bambino per un periodo di tempo eventualmente anche lungo (6-7 mesi) fino agli 8 anni del figlio, ma ricevendo una retribuzione ridotta (e una indennità pari al 30% solo fino al compimento dei tre anni di età del figlio). Ora, invece, si introducono i due giorni di astensione dal lavoro a stipendio pieno.

Questo diritto spetta ai papà che siano lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico ed è valido sempre, anche in caso di adozione o di affidamento. Come si deve procedere per poter ottenere questi tre giorni di congedo? Ecco l’iter burocratico.

Per prima cosa, il neopapà o il futuro papà dovrà comunicare la propria volontà di usufruire del congedo al proprio datore di lavoro 15 giorni prima della data, o delle date scelte (che saranno eventualmente modulate sulla presunta data del parto), dopodiché il datore di lavoro comunicherà all’INPS la richiesta.

Se il congedo è facoltativo, allora il papà dovrà allegare anche un’autocertificazione che dimostri che un analogo congedo (ovvero per lo stesso numero di giorni), non è stato chiesto dalla mamma, e produrre una copia della dichiarazione che sia stata firmata dal datore di lavoro della madre.

Ricordiamo, naturalmente, che le mamme hanno diritto all’astensione obbligatoria dal lavoro con retribuzione al 100%, per 5 mesi prima e dopo il parto, da suddividere in base alle esigenze (2 mesi prima + 3 mesi dopo, oppure 1 mese prima + 4 mesi dopo).

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