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Gravidanza

Parto in anonimato in Italia in ospedale: cosa dice la legge

Cosa prevede la legge in Italia in merito al parto in anonimato in ospedale? Quali sono i diritti del padre? E se c’è un ripensamento?

Parto in anonimato in Italia in ospedale

Il  è garantito da una legge volta da un lato a proteggere la vita dei bambini che vengono al mondo, dall’altro rispettare la privacy della donna che ha deciso di mettere al mondo il suo bambino in tutta sicurezza, affidandolo alle cure di chi vorrà adottarlo. Secondo i dati resi noti da Save the Children, in 10 anni il numero di neonati non riconosciuti alla nascita dalla madre si è ridotto del 30%: si è passati dai 410 casi del 2004 ai 278 del 2014.

Il parto in anonimato in Italia segue un protocollo ben preciso, che garantisce un parto in tutta sicurezza e la riservatezza necessaria. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

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Parto in anonimato in Italia in ospedale

Il DPR 396/2000, art. 30, comma 2 è la legge che consente alla mamma di non riconoscere il bambino che ha partorito in ospedale, lasciandolo lì dove è nato e dove riceverà tutta l’assistenza di cui ha bisogno, così come la tutela giuridica. Il nome della madre rimane segreto e nell’atto di nascita del piccolo sarà riportata la scritta “Nato da donna che non consente di essere nominata”. Nemmeno in futuro il bambino potrà accedere alle informazioni relative ai suoi genitori biologici, perché la mamma resterà per sempre anonima. L’ospedale segnala poi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni la situazione di abbandono di un neonato che non è stato riconosciuto, così può essere avviato l’iter di adottabilità, per trovare una famiglia che si possa prendere cura di lui e gli dia una casa, tanto amore, l’educazione e tutto quello di cui ha bisogno.

Ripensamento

La mamma che ha gravi impedimenti a formalizzare il riconoscimento può chiedere al tribunale un periodo di tempo per provvedere al riconoscimento. Per un massimo di due mesi è prevista la sospensione dell’iter di adottabilità e in questo periodo la mamma deve mantenere dei rapporti con il bambino.

Foto iStock

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