Gravidanza
Come funziona la fecondazione in vitro in Italia e chi ne ha diritto
Volete rimanere incinta, ma non ci riuscite? Se volete rivolgervi verso le tecniche di procreazione medicalmente assistita, ecco come funziona la fecondazione in vitro in Italia.

Molte coppie soffrono di problemi di infertilità –30 percento– e sterilità. Le cause di infertilità, sia femminile che maschile, sono di diverso tipo e natura. Nel caso vogliate un bambino e non riuscite ad aspettarlo, rivolgetevi al vostro medico di fiducia che vi consiglierà se è il caso di rivolgersi ai centri che praticano la fecondazione assistita.
L’elenco dei centri autorizzati a trattare i problemi di infertilità -o sterilità- è raccolto nel Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) istituito con un Decreto Ministeriale del 7 ottobre 2005 previsto dalla legge 40 che dal 2004 regola la materia. Qui trovate il sito web di riferimento con l’elenco.
Ma da dove partire? Dopo una visita medica, due anni di tentativi mirati, e nei casi in cui le terapie ormonali non raggiungano lo scopo, è possibile provare con la procreazione medicalmente assistita, una serie di tecniche mediche e di laboratorio che aiutano il processo di fecondazione.
Tra le soluzioni adottate dalle coppie che vogliono avere un figlio c’è la fecondazione in vitro –FIVET- tecnica di procreazione assistita con cui si feconda l’ovocita fuori del corpo della donna: una volta formatosi l’embrione, questo sarà trasferito nell’utero. In caso di fallimento la procedura si può ripetere, anche quattro o cinque volte.
La tecnica è indicata in particolare per le donne che soffrono di alcune forme di endometriosi, problemi alle tube o se l’aspirante mamma ha superato i quaranta anni.
In molti Paesi il rimborso per la Fivet è offerto per le donne di età inferiore ai quaranta nelle quali si sia riscontrato che abbiano buone possibilità di rispondere in modo positivo al trattamento, mentre molte regioni italiane stanno pensando di mettere regole analoghe: per ora il trattamento si paga anche se i centri sono convenzionati.
Se avete intenzione di muovervi in questa direzione, e in Italia, vi segnalo le novità, in quanto la UE ha recentemente bocciato una parte della normativa italiana.
Via | Nostrofiglio
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