Salute e benessere

Sindrome del bambino scosso: i consigli per non perdere il controllo

Sindrome del bambino scossoBaby on rug reaching for hanging toy overhead

Al via la campagna di sensibilizzazione per prevenire la “Sindrome del bambino scosso”, una leggerezza dei genitori che si ritrovano a scuotere il bambino per farlo smettere di piangere arrecando danni che possono anche costare la vita al bebè. Quando un bambino piange in modo inconsolabile per ore e giorni interi è difficile avere i nervi saldi, essere lucidi e capire cosa fare. Una reazione purtroppo comune è quella di scuotere il bimbo nella speranza che smetta di piangere, questo comportamento è molto rischioso e andrebbe sempre evitato. Per cercare di sensibilizzare i neo genitori e far capire quanto possa essere pericoloso scuotere un neonato è stato stilato un decalogo per imparare a gestire il pianto e per mettere in guardia gli adulti sui pericoli della “Sindrome del bambino scosso”.

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  • Scuotere i bambini può provocare un trauma all’encefalo, nei primi mesi di vita i muscoli cervicali del collo sono deboli e non riescono a sostenere la testa, se il bambino viene scosso con forza il cervello si muove liberamente nel cranio e questo provoca ecchimosi, gonfiore e sanguinamento dei tessuti.
  • Il picco di incidenza dei casi di “Sindrome del bambino scosso“ si registra tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita.
  • I genitori tendono a scuotere il bambino per farlo smettere di piangere, bisogna essere sempre pazienti e cercare di stare calmi.
  • Scuotere il bambino non vuol dire volergli fare male, sono reazioni istintive che bisogna imparare a controllare. Per i bimbi piccoli un trauma può verificarsi anche senza che noi mettiamo forza consapevolmente, sono talmente piccoli che un gesto un po’ più deciso può già essere forte per loro.
  • Quali sono i segnali del bambino scosso? Vomito, inappetenza, difficoltà di suzione o deglutizione, letargia, pianti, convulsioni, gonfiore del cranio e sguardo assente.
  • I danni provocati dalla “Sindrome del bambino scosso” vanno dai disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione, della memoria e del linguaggio, alle disabilità fisiche alla vista e all’udito, paralisi cerebrale, epilessia, ritardo cognitivo e fisico.
  • Tra i disturbi psicologici che si manifestano spesso ci sono quelli comportamentali che possono presentarsi in forma grave o lieve.
  • In un caso su 4 scuotere i bambini ne provoca la morte.
  • Per scongiurare incidenti di questo tipo cercate di documentarvi e di chiedere aiuto al pediatra.
  • Per evitare gli scatti di nervi che possono portare alla “Sindrome del bambino scosso“ bisogna imparare ad avere autocontrollo, a chiedere aiuto e a fare tentativi diversi per far calmare i bambini, ad esempio passeggiate in auto, cullarli, dondolare il passeggino, fargli ascoltare musica, farli mangiare, un bagnetto rilassante ecc. Se vi rendete conto di essere troppo nervosi allontanatevi e cercate di recuperare la vostra calma, a volte con un pianto liberatorio passa tutto. Chiedere aiuto è il modo migliore per non arrivare al limite dell’esaurimento nervoso e della stanchezza.
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