Crescita
Famiglie sane, famiglie malate: il parere di Tory L. Hayden

Tory L. Hayden, inglese, lavora da una vita con i bambini ricoverati negli istituti psichiatrici. Per gli amanti della lettura, è diventata famosa con tutta una serie di libri che descrivono alcuni dei casi da lei seguiti e risolti anche quando ormai niente sembrava più possibile. Il libro che l’ha fatta conoscere al pubblico è del 1980 e si intitola Una bambina, cui ne sono seguiti molti altri pubblicati in Italia da Tea.
In un’intervista rilasciata a Silvia Nucini per Vanity Fair, uscita nel numero 18/11/2009, la Hayden parla del posto che occupano oggi i bambini nella società e così commenta: Ciò che vedo è che ai bambini non vengono più insegnate capacità fondamentali: come guardare e comprendere il punto di vista degli altri, come avere consapevolezza di sé […] Le famiglie più sane, da un punto di vista di dinamiche interne, le ho viste nei paesi più poveri del mondo e qualche domanda dopo aggiunge Ci sono centinaia di migliaia di ragazzini che crescono senza avere la percezione che a qualcuno importi davvero ciò che fanno.
Non dobbiamo andare lontano per vedere come le stesse cose stanno accadendo anche da noi. Ci sono i dilemmi che viviamo nelle nostre famiglie: la mancanza di tempo, la sensazione di non avere le “competenze” giuste per crescere i nostri figli. C’è poi, in giro, una continua mancanza di attenzione verso i bambini.
Certo, hanno molte opportunità, ma manca loro quella fondamentale: l’opportunità di relazionarsi con i loro genitori. Mi ricordo, trovandomi a scrivere di pedofilia, quanto mi colpirono i consigli di Nagel Latta. Nel suo libro non fa altro che ripetere: ascoltate i vostri figli, parlate con loro, date loro delle regole.
Per quanto io non creda al buon senso come a qualcosa di chiaramente identificabile, devo ammettere che a volte è la sola espressione che mi viene in mente a proposito di figli e di educazione. Sia Latta che Hayden hanno verificato come molti bambini considerati difficili altro non erano che bambini abbandonati a se stessi, privi sia di amore che di regole.
Mi sono sempre ritenuta al sicuro per quanto riguarda l’educazione di mia figlia, ma ora comincio a pensare che dovrei prestare maggiore attenzione al rapporto con lei. Credo anche che i genitori abbiano bisogno di confrontarsi su questo terreno, cercando di ascoltare anche le esperienze degli altri, per ricostruire quella sorta di sapere collettivo sui figli, che stiamo perdendo.
Via | Vanity Fair
Foto | Sito Ufficiale