Crescita
Oggi è la Giornata della memoria. Parlare della Shoah ai bambini è possibile?

Si può parlare della Shoah ai bambini? Come? Personalmente, credo che non sia possibile con bambini sotto i 6 anni di età. Non hanno ancora ben chiari concetti come la morte o la crudeltà o l’egoismo. Certo, sperimentano già rabbia, paura, aggressività, ma non negli stessi termini degli adulti. Inoltre, leggendo le favole, imparano che c’è sempre una soluzione, una via d’uscita anche nei momenti più pericolosi.
Come glielo spieghi che per milioni di persone quella via d’uscita non c’era e che i cattivi non sono stati sconfitti in tempo? A casa mia si è sempre parlato della Shoah, di continuo, anche quando ero molto piccola. Ne ero terrorizzata, pensavo potesse succedere di nuovo da un giorno all’altro; altre volte mi sentivo in colpa come se fosse dipesa da me.
Con i sentimenti dei bambini bisogna andare piano. Appena mia figlia sarà in grado di capire, comincerò a parlarle della Giornata della memoria e degli eccidi che hanno funestato il mondo, come i gulag, le pulizie etniche a due passi da casa o in Africa e così via. Per ora, sempre nell’ottica del mai più, cerco di farne una bambina attenta al prossimo, alle diversità, curiosa verso il mondo, determinata contro le ingiustizie (per prima contro quelle che subisce lei).
La memoria e l’educazione dei nostri figli sono le basi per costruire un futuro diverso. Perché se il cambiamento non avviene dentro di noi, se questo cambiamento non si trasforma in un diverso modo di vivere e pensare e dunque di educare allora porremmo noi stessi le basi per far rivivere esperienze del genere.