Libri e Riviste
Mamme che lasciano i propri figli: una storia vera

Leggendo Ragazze del Nordest, mi sono imbattuta nella storia vera di Chiara M., che, dopo venticinque anni passati con lo stesso uomo, sin dai tempi del liceo, si rende conto che la sua vita non ha più significato. Lascia il marito e i figli e comincia una relazione con un altro uomo.
E’ la seconda volta, in una settimana, che ascolto un episodio del genere. Siamo abituate a sentire che i padri se ne vanno, non le madri. Già Kramer contro Kramer fu un vero colpo al cuore per molte mamme: ci mostrava una realtà che per noi, a quei tempi era assolutamente impensabile.
Quante si sono dibattute nel pensare di Meryl Streep/Joanna: fa bene perché finché non si riprende non potrà essere una buona madre e c’erano mille soluzioni diverse per riprendersi senza lasciare suo figlio.
Ci sembra innaturale che una madre possa abbandonare i figli, perché sono fisicamente un pezzo della donna che li ha partoriti. La paternità ha invece tempi e modi diversi che ci fanno pensare che il legame sia in qualche modo più debole.
Riusciamo ad immaginare un uomo che va a vivere in un nuovo appartamento senza moglie e figli, ma ci rifiutiamo di accettare che una moglie/madre possa fare lo stesso.
Voi cosa ne pensate? Conoscete una donna che si è trovata a fare questo tipo di scelta? A crisi superata, è tornata dai suoi figli e come questo ha modificato i rapporti che si sono creati tra il padre e i bambini?
Vi lascio con una citazione dal libro: I bambini apparivano come delle appendici del processo di logoramento che originava da lui. Non poteva tagliare quello senza tagliare anche loro. Era terribile dirlo. Terribile, certo, ma alle volte il destino ti mette in contraddizione assoluta con le tue convinzioni, con il tuo sentire, l’intero universo.
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