Educazione
I bambini e la competizione: un atteggiamento spontaneo o cattiva educazione?

Lo spirito competitivo in sé non è negativo: aiuta i bambini a confrontarsi, a misurarsi con gli altri, a comprendere quali siano le proprie potenzialità. Lo sport aiuta, se vissuto bene, a rafforzare questo atteggiamento.
La voglia di migliorarsi e sfidarsi non è dunque un male. Ciò che invece non va bene è spingere i nostri figli a voler primeggiare sugli altri, ad essere più bravi o più belli dei loro compagni di classe.
Mi capita spesso di vedere bambine dell’età di mia figlia piangere come disperate se non riescono ad essere le prime in tutto. Il che è inquietante visto che parliamo di piccoli sotto i 5 anni.
Vedere una piccoletta che trasforma ogni gioco in una competizione (e pure la merenda, perché verifica chi ha il grissino più lungo) mi da da pensare. Non è che corriamo il rischio di trasmettere ai nostri figli il messaggio che se non sono migliori di tutti non hanno diritto al nostro affetto?
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