Gravidanza
Ho abortito quindici volte: la storia di Irene Vilar

Irene Vilar ha abortito quindici volte e ha raccontato la sua storia nel libro Scritto col mio sangue. Storia di una donna che non sapeva essere madre. , edito in Italia da Corbaccio. Il titolo originale di questa dolorosa autobiografia è però molto più duro: Maternità impossibile. La testimonianza di una dipendente da aborto. Irene ha avuto un’infanzia difficile e dolorosa e a diciassette anni si è messa con un uomo di cinquanta che le ha imposto di non avere bambini.
Devo ammettere che vorrei capire di più, ma non credo di avere per il momento la forza di leggere questo libro. Se qualcuna di voi lettrici di Bebeblog lo ha già fatto sarebbe bello sapere cosa ne pensa nei commenti. Io vi lascio con una citazione presa dal sito della casa editrice:
“«Ho abortito dodici volte in undici anni e quello è stato il periodo più felice della mia vita»…
Ho scritto queste parole anni fa, prima di capire quale fosse la verità. So che, inevitabilmente, non sarò capita, che in molti vedranno nel mio incubo solo l’abuso di un diritto, l’uso dell’aborto come strumento di controllo delle nascite. Non è così. Il mio incubo è parte di un tremendo segreto, una storia ammantata di vergogna, colonialismo e volontà di automutilazione, e di un passato familiare in cui figurano una nonna eroica, una madre suicida e due fratelli tossicodipendenti.
So che queste mie parole non scioglieranno il dilemma morale delle mie azioni. Ma volevo arrivare a capire il fascino che il corpo gravido esercitava su di me, il mio desiderio malato di diventare qualcun — o qualcosa di — altro. I diari che ho tenuto negli anni mi hanno aiutato in questa mia ricerca. Ciò che prometto al lettore è di raccontare la mia storia di dipendenza, il flusso costante di infelicità, la radiografia di un delirio e, alla fine, il volto di una maternità che redime.”