Cronaca
Il TSO e il controllo del corpo della donna: le discussioni in rete

Abbiamo già parlato su Bebeblog sia del TSO contro la depressione post partum sia dell’opinione contraria di alcuni pediatri espressa in un editoriale della rivista Uppa – Un pediatra per amico. Ora, come mi fa notare un’amica, ci sono molti altri operatori del settore, tra cui ostetriche e ginecologi, che partecipano alla discussione sul tema e che sono fortemente contrari.
Se fate un giro tra i gruppi di Yahoo troverete un bel dibattito, con testimonianze agghiaccianti. Una delle iscritte al forum, ad esempio, racconta che quando lavorava in ospedale vedeva medici minacciare di interdizione le donne che rifiutavano di fare un cesareo non urgente o necessario per la salute di mamme e bambino. Giustamente, alla fine del suo resoconto, questa donna dice: non si è ancora capito che noi [personale ospedaliero] siamo al servizio delle donne e dei loro bambini e non sono loro a dover essere nostre succubi.
In altre discussioni l’accento viene messo sul controllo del corpo femminile. E’ un approccio interessante. La donna non è una persona, ma un contenitore, un oggetto da gestire e se da fastidio va controllato anche in modo coercitivo. Può sembrare una presa di posizione radicale, ma noi tutte, tranne casi particolari, ci siamo sentite un po’ trattate come oggetti durante la gravidanza; abbiamo sopportato commenti e sguardi del tipo “tu non capisci niente, meno male che ci sono io a salvarti la vita”.
In qualche modo a noi donne è stata tolta la naturale, se proprio vogliamo chiamarla così, “competenza” della maternità e del parto. Ci è stato fatto capire che si tratta più di una malattia che di un processo naturale di cui la mamma, se sa ascoltarsi, può tranquillamente occuparsi. Ci sono state messe di fronte tutta una serie di terribili sciagure che potrebbero accaderci se non abdichiamo al nostro ruolo. Per questo nel forum c’è un incitamento a non arrendersi, a combattere sia contro il TSO che contro una certa mentalità. Non posso che essere d’accordo.
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