Cronaca
Italia-Paraguay: i mondiali e il tifo dei bambini

I piccoli tifosi sono più divertenti di noi adulti. Ieri sera abbiamo guardicchiato la partita dell’Italia (i cartoni di Barbie erano molto più allettanti per la piccola di casa). Appena la partita è cominciata, mia figlia di quattro anni mi ha subito chiesto: perché la squadra avversaria è nei “guay”. Poi si è interessata alle regole del calcio e voleva un sacco di spiegazioni tecniche. Quando ci ha visto tifare, si è lanciata anche lei nella sua versione infantile da curva sud: ma daaaaai, è fuori! Che puzzone! Passa la palla! Ma che è? La squadra delle botte? Peow! Ma quante se ne danno! Passa! Passa! Forza blu! Squadra di puzzette!
Il suo patriottismo però aveva raggiunto il culmine un paio d’ore prima della partita quando, mentre stazionavo con un’ altra mamma davanti ad un ufficio pubblico, ha pensato bene di incastrare il suo dito tra il cavo di acciaio e la rotella dell’asta della bandiera. Siamo finiti al pronto soccorso, ma per fortuna il dito, schiacciato all’inverosimile, non si era rotto. Quando siamo tornati a casa non è che ci importasse molto della partita, ma il tifo della piccola ha avuto la meglio sulle nostre preoccupazioni.
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