Educazione
S.O.S. Tata e la terapia delle coccole

Quando si parla di tate non si può non pensare ormai alla famosa trasmissione S.O.S. Tata. Su Bebeblog l’abbiamo citata più volte e più o meno tutte noi, almeno una sera, abbiamo sbirciato nelle altre famiglie italiane, quelle che hanno il coraggio di andare in televisione, per vedere se siamo nella stessa barca.
Ho sentito più volte le tate dire ai genitori di sorridere ai loro bambini e di abbracciarli, di farsi le coccole insieme. Da principio sono rimasta perplessa: non dovrebbe essere normale, per un genitore, manifestare affetto al proprio cucciolo? Poi mi sono ricordata che io stessa mi sono dovuta imporre, le prime volte, di dire a mia figlia “ti voglio bene”.
Perché? Semplicemente perché nessuno me lo aveva insegnato e non mi veniva naturale dirglielo. Baciarla e coccolarla sì, ma parlarle dell’affetto che provo per lei no. Spesso noi genitori, ricordando come è stata la nostra infanzia, crediamo ingenuamente che genitorialità e autorevolezza siano compagni di un atteggiamento serioso e intoccabile.
Ridere e sorridere, baciarsi, abbracciarsi, aiuta invece i nostri bambini a crescere meglio, a sviluppare le loro capacità. So che per molti è strano pensare che le coccole abbiano a che fare con lo sviluppo intellettivo di un bambino, ma è proprio così. E non vale solo per i bambini: le coccole e le parole affettuose rafforzano anche la nostra autostima e migliorano le nostre giornate, perciò: perché non provarci?
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