Gravidanza
Lettera alla Gelmini: una psicoterapeuta commenta le dichiarazioni del ministro sulla maternità

Una donna, un’esperta in fatto di bambini, ha deciso di rispondere ai commenti rilasciati da Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione, a proposito del congedo di maternità. Lo ha fatto tramite una lettera che sta girando in rete da diversi giorni.
L’autrice della lettera si chiama Rosalinda Gianguzzi ed è una pedagogista. Vi riporto uno stralcio della stessa. Potete leggerne la versione integrale su Mamme on line. Vi invito a lasciare un commento, in attesa di quello, se ci sarà, della Gelmini.
L’astensione dopo il parto, sulla quale Lei, oggi, con tanta leggerezza disputa e sputa, nonè una gentile concessione, ma un diritto insindacabile e non negoziabile che si colloca nel novero dei numerosi diritti per i quali donne molto più in gamba di Lei e di me hanno combattuto strenuamente, a tutela delle lavoratrici madri.
Altra cosa, invece, è il congedo parentale, di cui si può usufruire, a partire dai primi tre mesi di vita del lattante e fino al compimento degli 8 anni, per un totale di 180gg, di cui i primi 30 retribuiti al 100% (al 30% se “spesi” entro i primi 3 anni di vita del bambino e non retribuiti, invece, se fruiti oltre il limite dei 3 anni).[…]
Voglio dirle una cosa però, consapevole che le mie affermazioni susciteranno più clamore delle sue, DA PEDAGOGISTA E DA ESPERTA: affermo che usufruire dell’astensione OBBLIGATORIA è un DOVERE morale prima che sociale. Come vede ho più volte insistito sull’obbligatorietà, che già di per sé dovrebbe suggerirLe qualcosa.[…]
Non sono i figli che devono inserirsi nella nostra vita: siamo noi che dobbiamo cambiarla per renderla conforme alle loro esigenze. Se non facciamo questo, rischiamo di condizionare negativamente la crescita dei bambini, che potrebbero crescere privi di autostima e con scarsa sicurezza nei propri mezzi, affamati di quelle attenzioni, che avrebbero dovuto ricevere nel momento in cui ne avevano massimo bisogno, cioè nei primi mesi di vita.
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