Cronaca
Le malattie dell’educazione: come risolverle secondo Daniele Novara

Nel suo libro Dalla parte dei genitori, Daniele Novara ci fa notare che i genitori consapevoli del ruolo educativo ed impegnati ad accrescere le proprie competenze in questo senso, sono un prodotto relativamente recente della nostra società.
Solo da pochi decenni, il bambino è diventato un soggetto con dei propri diritti; solo da pochi decenni noi mamme e papà abbiamo cominciato a comprendere che il nostro ruolo non è quello di correggere i nostri figli o di allevarli come piccoli animali. La dimensione affettiva della famiglia, l’amore tra padre e figlio sono davvero conquiste degli ultimi anni.
Allo stesso tempo, nella ricerca di una propria identità, i genitori non si sono più affidati alle pratiche educative che una volta venivano trasmesse di padre in figlio: manuali, pediatri, siti web sono diventati le fonti cui attingere e con cui confrontarsi.
Inoltre, per paura di ripetere gli errori del passato, i nuovi genitori hanno deciso di rinunciare ad un ruolo tradizionale, troppo autoritario, divenendo più “morbidi” nei confronti dei figli. Molti di noi hanno buttato via, insieme all’autoritarismo, anche una più sana autorevolezza.
Daniele Novara cerca perciò di rispiegare a noi genitori la valenza educativa delle regole: a cosa servono, come formularle, come riuscire a rispettarle tutti insieme. Affronta anche, in piccole schede disseminate nel volume, una serie di questioni pratiche che tutti noi genitori ben conosciamo e che riguardano l’educazione dei bambini sino alla preadolescenza.
Personalmente mi hanno molto incuriosita il capitolo sul ruolo del padre e quello sui rituali. E’ molto interessante l’idea di un ambiente educativo, caratterizzato da rituali che si basano sempre sul piacere, sulla gratificazione (ad esempio la storia della buonanotte) e che rendono poi più facile rispettare le regole della famiglia.
Ho pensato a come uno stesso momento può trasformarsi in conflittuale o in educazione di crescita. Se il rituale è ritrovarsi tutti insieme a cena o a pranzo, funziona se chiacchieriamo, ci raccontiamo come è andata la giornata, ridiamo insieme. Si trasforma invece in un terreno fertile per i conflitti se invece dobbiamo stare tutti obbligatoriamente intorno ad un tavolo, col muso lungo, ad ascoltare il telegiornale o un genitore che insiste col dire che mangiamo troppo o troppo poco. chiaramente
Per quanto il linguaggio e il tono di Novara e Kohn siano molto diversi, entrambi ci portano a riflettere comunque sugli stessi punti cardine dell’educazione: l’accettazione delle situazioni; la consapevolezza della nostra storia di ex bambini; i rischi di un rapporto basato sul conflitto più che sulla relazione.
Credo, però, che consiglierei ai genitori-amici il libro di Daniele Novara, perché potrebbe aiutarli a ritrovare fiducia in se stessi e nel loro ruolo; a comprendere che una linea educativa, che comprende dei no e delle regole, non è necessariamente frustrante per un bambino.
Il libro di Kohn, invece è ottimo per chi è partito credendo nell’autorità e nelle regole e ora non sa più dove sbattere la testa. Con questo manuale può ritornare a vivere una relazione affettiva con il proprio bimbo, recuperando serenità e voglia di crescere insieme.