Educazione
Amare i bambini senza se e senza ma: l’amore incondizionato secondo Alfie Kohn. Prima parte.

Come avevo detto in un precedente post, le teorie di Alfie Kohn, incontrate per caso nei miei giri in rete, mi avevano molto incuriosita. Per una fortunata coincidenza, mi ritrovo tra le mani Amarli senza se e senza ma, di Alfie Kohn, appunto, e pubblicato da Il leone verde.
Devo ammettere che sulle prime, quando ancora non lo avevo letto, ero scettica. Essendo molto stanca di ricevere dal mondo intero consigli su come educare mia figlia, ho pensato: ecco l’ennesima corrente di pensiero che mi metterà in crisi. In effetti, in crisi ci sono entrata davvero.
Provo a sintetizzarvi di seguito alcuni concetti base di Kohn (una ultra sintesi data la ricchezza dell’argomento). I metodi autoritari e repressivi, basati sulle punizioni corporali o sul concetto di castigo, si trovano sullo stesso piano dei metodi educativi basati sull’idea del rinforzo (dico bravo a mio figlio ogni volta che si comporta bene così sarà invogliato a comportarsi bene nuovamente): puntano al controllo del bambino.
In pratica, anche se ci riteniamo genitori amorevoli, la maggior parte delle volte cerchiamo di trasformare i nostri figli in soprammobili che non danno fastidio a nessuno. Khon non elabora le sue teorie da solo: cita studi autorevoli e di scuole diverse, statistiche, esperimenti. Ci costringe a renderci conto che molti di noi sono cresciuti pieni di insicurezze e paure proprio perché abituati a ricevere gratificazioni solo quando ci comportavamo bene ovvero secondo le necessità e i desideri altrui.
In cosa consiste allora il vero amore incondizionato? Nell’amare i nostri figli esattamente così come sono e non solo quando ci fanno fare bella figura a scuola o nello sport o con gli amici. L’amore incondizionato è ciò che fa sentire un bambino libero di crescere, di scoprire il mondo, di affrontare le difficoltà. Ma mettere in pratica questo amore non è facilissimo. Basta poco, infatti, per convincere i nostri bambini che mamma e papà ti vogliono bene solo se fai il bravo ometto.
Ma un bambino è davvero tenuto a fare il bravo ometto? Soprattutto ha le capacità per comportarsi come un piccolo adulto? La risposta è no e tutte le volte che stabiliamo con lui un rapporto da addestratore a cavia otteniamo risultati opposti a quelli che desideravamo.
Il punto è: se punirli non serve a niente e lodarli non serve a niente, anzi, sono comportamenti che hanno conseguenze pesanti sull’equilibrio psico emotivo del bambino, io a fine giornata come ci arrivo? Come impedisco a mio figlio di picchiare il compagno di scuola? Come lo convinco che non ha quarantacinque minuti a disposizione solo per vestirsi?
La risposta di Kohn è apparentemente semplice e vi aspetto domani per illustrarvela. Intanto concentratevi su questo concetto: la rassegnazione al caos è fondamentale per sopravvivere all’esperienza della genitorialità.