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Le mamme e il senso di colpa, come uscirne? Parte 2

Nella prima parte abbiamo introdotto il pensiero del libro americano Mommy Guilt, con un’attenzione particolare sull’identificazione nella super-mamma e sulle sue cause. Oggi vediamo i sette pilastri della filosofia “liberi dal senso di colpa”. Vediamo l’estratto del terzo capitolo, proposto dal sito Parentopia:
1) Accetta il fatto che ci sono alcune cose che non puoi tenere sotto controllo
Rispondi a questa domanda: se ti restassero sei mesi di vita, staresti a preoccuarti della pulizia di quel tappeto? Di sicuro preferiresti passare il tempo ascoltando le risa dei tuoi bambini, invece che stare a strofinare il tappeto per le macchie di cioccolato. Discorsi seri a parte, sappiamo che nella vita di tutti i giorni è difficile stilare la lista delle priorità, eppure, proprio il conoscere cosa puoi lasciare andare è la tua prima arma contro il sorgere del senso di colpa. La prima cosa da chiedersi è: mio figlio può in qualche modo farsi male se io non eseguo il tale compito proprio adesso? Se la risposta è no, hai trovato una voce della lista che può essere spostata in fondo alle priorità. Uno dei classici esempi sono i lavori di casa: è ovvio che la casa deve essere pulita, ma se ci vivono dei bambini, non sembrerà così strano ai vostri ospiti se ci sono dei giochi per terra, oppure dei biscotti sul tavolo o le scarpe ammonticchiate all’ingresso.2) Essere genitori non è uno sport competitivo
A chi non è mai capitato? Vi trovate in un parco giochi e sentite i discorsi degli altri genitori che gareggiano a chi dei loro figli ha camminato prima e chi ha messo prima il primo dentino. Non fatelo! Se il vostro medico di fiducia ritiene che vostro figlio è in buona salute e lui è un bambino sereno e felice, basta così, non opprimetevi con inutili diaspore sui passaggi fondamentali della crescita, che tra l’altro sono per natura soggettivi. Se avete dei sospetti riguardo ad eventuali ritardi nello sviluppo, non esitate a fare degi accertamenti; in caso contrario evitiamo di fare pressione sui nostri figli, soprattutto quando sono ancora così piccoli.3) Guarda in prospettiva (look at the big picture), non attaccarti ai dettagli superflui del presente
Tutti desideriamo il meglio per i nostri figli: vogliamo che diventino delle persone gentili, responsabili, indipendenti; sono dei desideri legittimi, come facciamo a realizzarli? Possiamo farlo se li teniamo ben presenti davanti a noi quando prendiamo le decisioni importanti per il loro futuro, quando affrontiamo una situazione critica, domandiamoci: in che modo tutto questo può aiutare mio figlio a diventare la persona meravigliosa che mi immagino? Ricordiamoci inoltre che noi siamo il modello di riferimento per i nostri figli; la pressione sociale ci porta a credere che il tempo passato al lavoro o nello sport è tempo rubato alla famiglia. Invece è importante trasmettere ai figli che se si vuole essere felici, bisogna investire del tempo in attività produttive e che ci fanno stare bene; se vedranno te impegnato nel tuo hobby preferito, anche loro troveranno una cosa che gli piace fare e su cui si concentreranno. Sono le occasioni importanti in cui ogni componente della famiglia si allontana momentaneamente e scopre qualcosa di più sulla propria individualità, tornando poi a casa felice di rivedere gli altri.4) Impara a vivere il qui e ora, assapora il momento
Questa è la regola complementare di quella al punto 3. Rappresenta il gesto di mettere da parte per un po’ tutte le liste di cose da fare e passare un po’ di tempo con i propri figli senza pensare ad altro. E’ un gesto tanto più importante perchè i bambini vivono le situazioni nella modalità qui e ora; in sostanza, sono proprio i nostri figli a darci la possibilità di uscire dai nostri schemi e dalle complicazioni, a insegnarci a goderci l’attimo presente. Dopotutto, i vestiti nella cesta da lavare, aspetteranno pazientemente il tuo arrivo, giusto? Quindi vai serenamente ad ascoltar la loro storia preferita per l’undicesima volta, oppure cantagli una canzone, o ancora, gioca con le bambole per almeno 10 minuti; garantito che dopo sarete entrambi di buon umore e quasi certamente, quello sarà stato il momento più piacevole della giornata.5) Prendi l’abitudine di dire sì più spesso e impara a difendere i tuoi no
Le occasioni di discussione con i nostri figli sono numerose, sarà meglio quindi, imparare a selezionare quando ne vale veramente la pena. Diciamo i nostri “no” quando c’è in gioco la sicurezza del bambino, se così non è, riflettiamo bene prima di imporre nuove regole o limitazioni. Il tempo in famiglia sarà molto più rilassato se ognuno si sforza di rispondere affermativamente più spesso; alcuni penseranno che dire sempre di sì produce figli viziati. Ma il genitore senza sensi di colpa è convinto che non è così, perchè crescere in un mondo pieno di “sì” instilla un forte senso di fiducia. La risposta “no” invece, è molto spesso istintiva e senza argomentazioni. (I consigli sulla disciplina vengono poi approfonditi nel capitolo 6 del libro).6) Ridi tanto, soprattutto con i tuoi figli
Non è che tutti nascano con un forte senso dell’umorismo, ridere però allenta la tensione, fate almeno un sorriso ogni tanto, anche se magari non ne avete voglia all’inizio. Fate attenzione però a non ridere dei vostri figli, ma a ridere “con” loro; ridere quando un bambino sbaglia una parola è divertente se ride anche lui, se lui non ride, non è divertente. Non è raro che i genitori non capiscano quando è il caso di fermarsi, di smetterla di prendere in giro; insegnamo ai nostri figli a prendere le cose con un sorriso, ma insegnamo anche che ci sono cose di cui ridere e cose che invece non sono spiritose, soprattutto se la persona coinvolta non è felice in quel momento. Quindi ridete insieme per la cosa giusta, sarà un balsamo miracoloso per tutta una serie di situazioni lagnose.7) Assicurati di avere sempre del tempo per divertirti con la tua famiglia
Divertirsi con la propria famiglia, non significa però solo ridere insieme ogni tanto. Si tratta di mangiare, giocare, programmare delle attività e godersi la compagnia degli altri. Tutti al giorno d’oggi hanno una vita strizzata dagli impegni, si lavora più a lungo e le opportunità per il tempo libero sono più abbondanti che mai; quindi è fondamentale pianificare come e quando fare qualcosa con la propria famiglia, o quasi certamente quel tempo sarà sacrificato. In questo senso, basta poco: almeno due cene alla settimana seduti tutti insieme intorno al tavolo, una volta al mese si può organizzare un week-end fuori città o un’uscita di un giorno. In casa potete trasformare la vostra sala in un piccolo cinema, con proiezioni dei film preferiti e popcorn a profusione; potete fare dei giochi di società e se vi mancano le idee: chiedete ai vostri figli, loro troveranno sicuramente qualcosa di bello da fare. L’importante è scegliere di comune accordo un’attività che piaccia davvero a tutti quanti.
Questi erano i 7 capisaldi del genitore senza sensi di colpa, dovrebbero esserci d’aiuto nelle situazioni critiche, che inevitabilmente affiorano qui e la nella vita di tutti i giorni. Penso che proverò ad applicarli, che ne dite? Mi sembra piuttosto convincente: meno sensi di colpa uguale più buonumore. Speriamo di non dimenticarcelo!