Educazione
Educare i bambini al silenzio: è possibile?

I nostri bambini conoscono il valore della noia e del silenzio? Non credo. Persino per noi adulti i tempi del classico ‘otium’ latino sono tempi morti, non fruttuosi. Gli psicologi e gli educatori sostengono invece il contrario: la noia aiuta a rilassarsi e a produrre nuove idee.
Lo stesso dicasi per il silenzio. Siamo talmente presi dal valore educativo della musica, che non ci rendiamo conto che l’educazione musicale non è un obbligo e che la nostra vita non è un film cui appioppare costantemente una colonna sonora significativa.
Certo, il silenzio fa paura, almeno a noi adulti. Ci costringe a confrontarci con pensieri ed emozioni che richiedono il nostro impegno e costano una certa fatica. In realtà, un’abitudine costante al silenzio ce lo rende meno nemico e ce ne fa scoprire le proprietà rilassanti e oserei dire liberatorie.
Nel silenzio, superate le prime paure, trova spazio la nostra identità, comprendiamo meglio i nostri desideri, ascoltiamo meglio anche i nostri sogni. Vi sembro troppo filosofica o poetica? Dopo essermi resa conto che la nostra vita quotidiana è piena di rumori ho fatto un esperimento.
Ho provato a far notare a mia figlia quei preziosi attimi in cui non c’è il rumore del traffico, si sentono gli uccellini cantare, il rumore delle ruote di una bicicletta che passa. Ora anche lei mi dice: mamma, ascolta il silenzio e cammina felice, prestando attenzione al cielo, agli alberi, a tanti piccoli dettagli che solitamente sfuggono.
In casa, anche, ho ridotto di molto i rumori. Quando posso, spazzo invece di passare l’aspirapolvere; impasto o trito a mano invece di usare il robot da cucina; spengo radio o televisione; fermo la lavatrice. Dopo qualche istante, inevitabilmente, mia figlia si rilassa, gioca più volentieri e anche io sono di nuovo ben disposta a condividere i miei spazi e i miei tempi con lei. Che ne dite, volete provare anche voi?
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