Gravidanza
Mala sanità: le proposte dei medici per un parto sicuro

In Italia si muore di parto anche per colpa di medici incompetenti o di strutture poco attrezzate. Così i ginecologi delle tre associazioni di riferimento Sigo (Soietà italiana di ginecologia e ostetricia), Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani) e Fesmed (Federazione sindacale medici dirigenti), hanno stilato un documento che dovrebbe consentire di risolvere alla radice il problema.
Tra le varie proposte, la chiusura dei punti nascita troppo piccoli e male attrezzati; la presenza, nei centri più grandi, di una équipe del parto presente ventiquattro ore su ventiquattro e composta da un ginecologo, un’ostetrica e un’anestesista; la chiusura di scuole di specializzazione prive di sala parto e quindi incapaci di fornire esperienza sul campo.
Prima o poi cercherò di leggere il documento per intero. Tuttavia credo che nessuna delle proposte fatte si rivelerà, per quanto soluzione necessaria, sufficiente a risolvere il problema. Perché quand’anche le strutture fossero ovunque super attrezzate e gli specializzandi ben formati, continua a mancare un insegnamento di base nella formazione dei medici: il rispetto verso il paziente.
Non è sufficiente che un medico ed un’ostetrica siano competenti per ridurre il numero dei cesarei o delle emergenze in sala parto. Occorre anche che sappiano mettersi in discussione, che siano in grado di insegnare alla futura mamma ad ascoltare il proprio corpo e che siano poi disposti ad ascoltare la donna che hanno davanti, invece di trattarla come l’ennesimo parto della giornata. Voi cosa ne pensate?