Cronaca
I consigli della bioarchitettura per la camera del bambino

Ho appena realizzato che il mio pargolo non c’entra più nella culla e che ormai gli serve un lettino! Ed ecco che comincio a pensare alla sua cameretta. Fino ad ora ha dormito in stanza con noi, ma – anche se non subito – prima o poi gli servirà una cameretta.
So bene che l’arredamento di questo ambiente richiederà una cura e un’attenzione maggiore da parte nostra poiché si tratta della stanza nella quale i nostri figli trascorreranno gran parte della loro infanzia aprendosi alle prime esperienze della vita. Per loro, dunque, questa stanza è come un piccolo scrigno, un nido nel quale crescere. Perciò, qualcosa mi dice che dovrò mettere da parte le mie esigenze estetiche, e considerare più importanti quelle del protagonista assoluto che dovrà viverci: il bambino, appunto.
Così ho chiesto aiuto ad un mio amico bioarchitetto e lui mi ha spiegato che il primo requisito che deve avere la stanza del bambino è quello della sicurezza: dell’impianto elettrico, dei materiali scelti per i mobili, del microclima interno e così via.
Inoltre, è meglio destinare al bambino la camera più spaziosa e quella meglio orientata di tutta la casa, il che significa una stanza che sia esposta a sud o sud-est in modo da essere sempre calda e luminosa. I colori delle pareti dovrebbero essere tenui, per esempio tendenti al pesco o all’azzurro chiaro che hanno un effetto rassicurante.
Attenzione ai materiali con cui si verniciano le pareti: la scelta più sana è quella delle tempere ecologiche ad acqua. Meglio evitare, invece, i tessuti alle pareti poiché sono spesso realizzati con materiali sintetici: se proprio non si ama la pittura, allora ci si può orientare verso un rivestimento di carta non plastificato e incollato con colle naturali a base di caseina.
Poiché, soprattutto nei primi anni di vita, il bambino trascorre la maggior parte del tempo a terra, un occhio di riguardo va posto innanzitutto al pavimento. Sconsigliabili moquette e tappeti che possono essere facile nido di acari e altri microrganismi. Poco adatte anche le superfici scivolose. Ideale, come sempre, la scelta del legno non trattato con vernici sintetiche badando che tutti i listelli siano aderenti e che non ci siano schegge. Buona scelta anche nel caso del sughero naturale e del linoleum purché trattati con oli vegetali e atossici.
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