Gravidanza
Sogni ad occhi aperti accarezzando la valigia per il parto

La valigia è pronta, la pancia pure, anzi per precauzione si prepara tutto al settimo mese perchè non si sa mai, incrociando le dita, dopo aver consultato la famosa lista dell’ospedale e essersi munite di tutto l’occorrente, compreso di cose di cui si ignora l’utilizzo, si osserva con fare smarrito quella sacca contenente i nuovi sogni, i vestiti micro e i calzini.
La valigia per il parto, dopo i tanti articoli e libri non sembra mai finita hai sempre la sensazione che manchi qualcosa, probabilmente sarà così ma anche se perfetta l’ idea di inadeguatezza rimane, perchè alla fine sebbene tonde, sfinite e pronte, il momento è talmente carico di emozioni da spiazzarci comunque.
La valigia per il parto è un segnale, al settimo la si prepara perchè pare che sia bene essere sempre pronti, al nono la si accarezza sperando che quel gesto tanto tenero possa aiutare a far accadere l’evento, sognando il domani.
Quando è nata mia figlia oltre al sollievo di vederla sana e urlante, e lo sfinimento, tra i primi pensieri c’è stato un “cavolo è troppo gigante le tutine in valigia non le andranno mai”, alla fine la valigia è nei pensieri della puerpera prima e dopo, perfetta o banale, immensa o essenziale.