Gravidanza
Ospedale, grazie, preferisco di no!

Mentre in Italia è forte il movimento a favore di un parto indolore, in Argentina, dove partoriscono tutte ospitalizzate ed epiduralizzate, le donne si organizzano per dire “grazie, no!”. Lo so, penserete a chi troppo e a chi nulla. Le donne argentina, alcune, rivendicano il diritto di “sentire” e di partorire dove vogliono, soprattutto a casa loro.
Infatti, le donne di questo paese subiscono ogni sorta di violenza, flebo infilata nel braccio, attaccata ad una macchina, in posizione forzatamente supina, uno stuolo di gente che ti gira intorno, ti tocca, ti invade, parlando come se tu non esistessi, ti seda, ti taglia… Il video che posto di seguito è decisamente forte ma questo è quello che gira nei blog di qua dedicati al parto rispettato.
Se potessi ora rispondere all’ostetrica che mi ha seguita durante il parto (allora ero obnubilata da altro …), il dialogo più o meno suonerebbe così: “bisogna fare l’epidurale perché non spingi abbastanza”, “spingerei se mi staccassi i tubi al braccio e smettessi di pomparmi ossitocina sintetica in vena”, “il bimbo è troppo alto, rompiamo la sacca”, “non rompere le scatole e fammi mettere in piedi, Isaac Newton l’hai studiato a scuola?”, “purtroppo si va a cesareo”, “la prossima volta sarà diverso e tu non ci sarai!”. Scusate, mi sono tolta un sassolino …
Per vedere il video …
Attenzione, prima di guardare il video, sappiate che è estremamente esplicito e crudo.
Foto | Flickr