Cronaca
Mamma, moglie o donna in carriera?
Le donne italiane non sanno più essere madri e mogli? Quale sfida devono affrontare nel nuovo secolo?

Eccoci qua, le mamme di Facebook e dei blog, sempre pronte a discutere della loro identità, della fatica che facciamo a conciliare i ruoli che la società ci ha imposto e che anche noi imponiamo a noi stesse e alle nostre figlie. Stamattina mi sono svegliata non dico femminista, ma piena di domande.
Comincio a rendermi conto che il problema è cercare di entrare in una delle categorie. Anche questo limita la nostra emancipazione perché invece di percepirci come donne e includere nel nostro essere donne la maternità, senza che questa scalzi il lavoro e viceversa, impazziamo per entrare perfettamente nei panni di mogliettina, madre perfetta dell’anno, donna che lavora.
Il punto è che viviamo questa situazione in modo schizofrenico e siccome non è possibile essere perfette in tutto, non facciamo altro che oscillare come pendoli tra i diversi poli. Lascio il lavoro e mi occupo dei figli? Faccio la mamma e moglie e lascio perdere il lavoro, tanto sto lavorando per l’umanità?
Spaccate tra il sentirci, come dice qualche politicante, ammortizzatori sociali o, come ci vorrebbe qualcun altro, virago stakanoviste della scrivania (naturalmente sottopagate), alla fine diamo i numeri. E’ normale. Perdiamo forse troppo tempo a dibattere se dobbiamo lavorare o stare a casa invece di pensare che ogni donna è diversa e ha il diritto di fare scelte diverse (non sulla pelle dei figli, ma questo lo do per scontato).
Gli uomini si pongono il problema se essere padri o lavoratori o mariti? Bella forza direte voi, molti di loro abdicano al cinquanta per cento della fatica che comporta una famiglia. Certo, ma molti altri papà, specialmente nelle ultime generazioni, stanno modificando il loro ruolo all’interno del nucleo familiare, aumentando gli spazi da dedicare ai figli. Lo consideriamo giusto e normale.
Allora perché non possiamo considerare giusto e normale che anche noi lentamente ridefiniamo i nostri spazi e i nostri tempi? Siamo tutte diverse, partiamo da esperienze diverse. Quando smetteremo di fare la guerra a noi stesse e alle altre nel tentativo di rispondere ad un ideale, saremo finalmente guarite dalle continue lacerazioni interiori che proviamo.
Foto | Flickr