Cronaca
L’aerosol diventa un gioco e la terapia è più facile

Sto sperimentando proprio in questi giorni le pene di una mamma che deve sottoporre – causa tosse e raffreddore – il suo piccolo tesoro al primo aerosol della sua vita. Si dimena, piange, scalcia e si irrita rendendo praticamente impossibile la terapia.
Per questo ho letto con piacere la notizia che sta per arrivare nelle nostre farmacie un nuovo apparecchio per l’aerosolterapia, nato dalla collaborazione tra Zambon Italia, Oregon Scientific e Istituto europeo del design. Ciò che mi ha positivamente colpita è che l’apparecchio, che si chiama Fluirespira Didactys, unisce la cura alla didattica e al gioco.
Il nuovo aerosol è integrato con un computer che offre al bambino la possibilità di scegliere fra 100 giochi: 50 in italiano e 50 in inglese. Una trovata intelligente che dovrebbe aiutare bimbi e genitori a trasformare un appuntamento solitamente impegnativo in una divertente opportunità di divertimento e apprendimento.
I dati snocciolati dalle aziende produttrici sono – come è ovvio che sia – incoraggianti. Uno studio osservazionale di comparazione ha dimostrato, infatti, che il punteggio globale di valutazione (gradimento complessivo del bambino e dell’adulto) passa da 3,9 punti con il solo aerosol a 7,9 punti con l’aerosol associato al gioco didattico.
In attesa di poterlo testare, qualcuno di voi ha dei consigli da darmi su come fare l’aerosol a mio figlio senza diventare entrambi isterici?
Via | Farmacista 33
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