Salute e benessere
Il mollusco contagioso nei bambini: i sintomi e come si cura
Il mollusco contagioso è una malattia cutanea provocata da un virus. Vediamo i sintomi nei bambini e come curarla
Il mollusco contagioso è una patologia cutanea di origine virale abbastanza diffusa tra i bambini piccoli. Infatti il contagio, come si intuisce dal nome stesso della malattia, avviene per contatto diretto e prolungato di pelle con pelle, cosa che facilmente può accadere tra i bambini durante le attività ludiche all’asilo o a scuola, e i giochi in casa tra fratellini o amichetti.
Non a caso, il mollusco è particolarmente diffuso tra i bimbi di età comprese tra i 2 e i 10 anni. Di che affezione si tratta? Come anticipato, il mollusco contagioso è provocato da un virus che ha tempi di incubazione nel nostro corpo molto lunghi, può infatti attendere fino a sei mesi dal contagio prima di diventare “attivo”.
Quando ciò accade sulla cute del bimbo – soprattutto di viso, collo, bracci e sulle gambe – compaiono delle piccole papule che inizialmente hanno un diametro variabile tra i 2 e i 6 mm e una consistenza dura, con la superficie lucida. Successivamente, ovvero dopo circa due settimane, le papule tendono ad infossarsi leggermente e a cambiare colore, diventando grigie o giallastre. Talvolta aumentano di numero.
Ovviamente in questa fase la malattia è molto contagiosa, anche se non grave, tanto da risolversi da sola nell’arco di diversi mesi senza cure specifiche. Tuttavia, dal momento che questa patologia dermatologica si trasmette facilmente, è meglio intervenire quanto prima soprattutto se il bimbo deve frequentare la scuola. La prima cosa da fare è andare da un bravo dermatologo che predisporrà la terapia più adatta al caso. Le lesioni da mollusco contagioso si eliminano con l’applicazione di preparati appositi o con la crioterapia, a base di azoto liquido.
Sono trattamenti che non provocano dolore perché si effettuano in anestesia locale. Una volta che le papule siano state eliminate, il bambino è guarito, ma attenzione alle possibili recidive. I piccoli con difese immunitarie basse o che già soffrano di malattie dermatologiche, soprattutto autoimmuni come la dermatite atopica, sono più “attaccabili” dal mollusco contagioso.
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