Lo dimostra un’indagine su 4mila dipendenti di grandi aziende private condotta dall’ Università La Sapienza di Roma. Quasi il 78% degli intervistati sostiene che la maternità rappresenti un limite alle opportunità di carriera di una donna e il 49% pensa che non sia conciliabile con il lavoro quando il contesto è altamente competitivo. Una situazione psicologica ovviamente grave. Per fortuna resta molto positivo il dato sulla produttività, perché il 90 percento è convinto che una donna madre sia ina grado di svolgere tutti i suoi compiti professionali. Donatella Caserta, professore ordinario di Ginecologia ed Ostetricia alla Sapienza Università di Roma e presidente del Congresso, ha quindi commentato:
La gravidanza in età avanzata (dopo i 35 anni ndr) non è dovuta solo a ragioni meramente economiche ma, piuttosto, è causata dalla paura della donna di essere tagliata fuori da ogni possibile progressione di carriera, avanzamento economico o di essere segregata ad anello debole della catena produttiva al suo rientro.
Purtroppo i sondaggi da questo punto di vista non ci tranquillizzano, perché le donne occupate dopo il primo figlio sono il 59 percento e non c’è confronto con il resto d’Europa: il 74 percento per le tedesche, l’81 per le svedesi e il 63 per le spagnole.
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