
BERLIN, GERMANY - JUNE 17: A mother comforts Laura Loreen, one of her two twin daughters, before both girls were to receive ear surgery at the Unfallkrankenhaus Berlin (UKB) hospital in Marzahn district on June 17, 2013 in Berlin, Germany. The UKB hospital has among the most modern emergency care services in Germany. (Photo by Theo Heimann/Getty Images)
I globuli rossi, o eritrociti, sono le cellule del sangue più numerose, e anche quelle che conferiscono al fluido principale del nostro corpo la tipica colorazione vermiglia. Averli bassi, in genere indica che soffriamo un pochino di anemia. Gli eritrociti sono prodotti dal midollo osseo, e quindi anche anomalie e malattie a carico del midollo spinale possono provocare una riduzione nel numero totale degli eritrociti.
Quando i test ematici di routine dei nostri bambini evidenziano valori troppo bassi di globuli rossi, bisogna sempre controllare anche tutti gli altri valori dell’esame emocromocitometrico (o emocromo), che è un parametro importante per valutare non solo la concentrazione delle cellule ematiche, ma soprattutto le condizioni generali di salute.
Ad esempio, emoglobina (la principale proteina del sangue), ematocrito (concentrazione dei globuli rossi nel sangue) e sideremia (il ferro libero nel sangue) inferiori ai valori normali indicano senza dubbio un’anemia sideropenica, ovvero una carenza di ferro. Questa condizione non è rara nei bambini in fase di crescita, e si può facilmente diagnosticare da altri sintomi.
Pallore, congiuntive (interno dell’occhio) esangui, inappetenza e stanchezza eccessiva, fiato corto e battito cardiaco accelerato nel bambino, sono segnali che l’organismo sia carente di ferro, il minerale costitutivo dell’emoglobina, a sia volta necessaria per il trasporto dell’ossigeno dagli alveoli polmonari agli organi e tessuti del corpo. Gli eritrociti “normali” in un bambino di 1 anno sono circa 4,5 milioni per mm cubo di sangue, un valore che sale a 4,7 intorno ai 10 anni.
Se scendono troppo, può anche significare che il bimbo soffre di anemia perniciosa, ovvero di carenza di vitamina B12, o di acido folico (vitamina B9). In tutti i casi di carenze nutrizionali, la cura sarà necessariamente di tipo alimentare. Nella dieta del bambino dovranno così aumentare i cibi ricchi di ferro e di vitamina del gruppo B – come la carne, il pesce, le uova, ma anche i vegetali, i cereali e i legumi – e, se necessario, si potrà ricorrere agli integratori e ai ricostituenti.
Attenzione, però, a globuli rossi bassi e leucociti (globuli bianchi) elevati, perché potrebbero indicare una malattia del sangue, un’anemia emolitica (con distruzione dei globuli rossi), e persino forme di leucemia. Si tratta di condizioni delicate da valutare con il medico e indagare attraverso opportuni esami.
Ecco un video che spiega quali sono i sintomi da carenza di ferro spesso associata a globuli rossi bassi