
DECATUR, IL - FEBRUARY 18: Six-week-old Lillian is held by her mother in the common area of their ward at Decatur Correctional Center February 18, 2011 in Decatur, Illinois. Lillian, who was born while her mother was serving a two-year sentence for theft, lives with her mother at the prison, part of the Moms with Babies program at the minimum security facility. The program allows incarcerated women to keep their newborn babies with them for up to two years while serving their sentence. The program boasts a zero percent recidivism rate compared to the statewide rate of 51.3 percent. (Photo by Scott Olson/Getty Images)
I bambini, spesso da neonati, sono soggetti alle infezioni ricorrenti alle vie urinarie, come ad esempio la cistite. Sono disturbi di origine infettiva (provocate da batteri), agevolate dall’uso del pannolino.
Questo genere di patologie va sempre curato a dovere, perché, soprattutto nei bambini molto piccoli, se l’infezione non viene stroncata alla perfezione, potrebbe estendersi fino ai reni e creare danni a questi importanti organi del corpo. Insomma, un’eventualità da scongiurare.
Ad essere soggette sono soprattutto le bimbe, per ragioni anatomiche, pensate che circa il 3% delle femminucce (e l’1% dei maschietti) entro i 10 anni di età si ammala di queste patologie alle vie “basse” almeno una volta, ma sono soprattutto i primi tre anni di vita i più a rischio. Se i batteri rimangono “confinati” alla vescica del piccolo (cistite), difficilmente tra i sintomi ci sarà la febbre.
Piuttosto, il bambino avrà dolore durante la minzione, sarà soggetto ad enuresi notturna (pipì a letto) anche una volta iniziato ad andare in bagno, sentirà uno stimolo continuo ad urinare e le sue urine avranno un aspetto torbido e un odore più pungente e sgradevole del normale. Naturalmente questi sintomi non si individuano facilmente fino ai 2 anni del bebè, ragion per cui, come anticipato, facilmente l’infezione risale fino ai reni degenerando in pielonefrite e provocando la febbre anche alta.
La cura per tutte le infezioni alle vie urinarie è necessariamente di tipo antibiotico, perché di natura batterica. E’ facile giungere ad una diagnosi, basta un test delle urine che fornisce un responso praticamente immediato, cosa che consente di cominciare subito la cura per scongiurare danni ai reni. La terapia antibiotica (per via orale) dura circa una settimana, ma può prolungarsi anche fino a 10 giorni per sicurezza, quando vi sia già una pielonefrite.
Successivamente, però, il bambino dovrà essere costantemente monitorato onde evitare recidive, una eventualità purtroppo frequente. Talvolta, per le infezioni più serie che abbiano già prodotto qualche piccolo danno a livello renale con formazione di una cicatrice nei tessuto colpiti da infiammazione, la profilassi antibiotica a basso dosaggio viene prolungata per qualche tempo. In ogni caso, quando il bebè sia colpito da febbre alta o molto alta, bisogna sempre subito chiamare il pediatra proprio perché nei più piccoli le infezioni alle vie urinarie non danno altro sintomo e perché sono considerate una malattia seria, più di quanto non lo sia per gli adulti.