
TO GO WITH AFP STORY BY BRISEIDA MEMA A pregnant Albanian woman watches her baby in the monitor as a doctor performs a sonogram in Tirana on November 9, 2011. In Albania, abortion was legalised on the eve of the Communist regime's fall in the 1990s. Since then, it has become almost a favourite method to chose the sex of its child, several local rights groups warn. According to a law adopted in April 2002, sex-selective abortion is forbidden, but there are no specific sanctions for breaching the law, experts say. AFP PHOTO / GENT SHKULLAKU (Photo credit should read GENT SHKULLAKU/AFP/Getty Images)
In gravidanza per una donna è normale ritrovarsi con i valori di emoglobina ed ematocrito più bassi della media (anche della propria media). Nei test ematici di controllo, infatti, spesso si evidenziano piccole modifiche nella composizione del sangue della futura mamma, dovute a ragione prettamente fisiologiche che, però, talvolta possono sfociare in condizioni di anemia che si possono contrastare con l’alimentazione e l’assunzione di integratori.
L’emoglobina è la proteina costitutiva dei globuli rossi, che sono anche le cellule più numerose del nostro sangue, dato che se ne contano, mediamente, 4-5 milioni per mm/cubo. Queste cellule sono prodotte dal midollo spinale e per “costruirle” è necessario avare abbastanza riserve di ferro, perché è il minerale di cui è fatta questa proteina.
L’ematocrito, poi, indica la percentuale del sangue occupata dagli eritrociti, che sono, per l’appunto, i globuli rossi. Avere bassi valori di emoglobina e di ematocrito – ovvero, rispettivamente, valori inferiori a 12 HB, e una percentuale inferiore al 37% – non è però strano in gravidanza, perché il sangue risulta più diluito.
Infatti, proprio perché il midollo osseo deve produrre più sangue perché serve anche per il feto, aumenta la produzione di parte sierosa (plasma) ematica, rispetto a quella corpuscolata (composta da globuli rossi, globuli bianchi o leucociti, piastrine e altre sostanze). Niente di preoccupante, quindi.
Detto questo, come abbiamo anticipato, una donna in gravidanza deve assumere le giuste dosi di ferro perché altrimenti il suo sangue diventa troppo povero e questo le provoca stati di anemia, con debolezza, tachicardia, acufene, pressione bassa, irritabilità e mal di testa, inappetenza. Insomma, una condizione che va contrastata in modo naturale.
Una volta stabilità, attraverso i test del sangue, che emoglobina ed ematocrito siano troppo bassi, e i valori della sideremia a della ferritina sotto i livelli di guardia, come ci spiega bene il video di apertura bisogna modificare la dieta privilegiando cibi ricchi di ferro.
Carne, pesce, legumi, vegetali, cereali integrali, frutta secca sono ricchi di ferro, ma perché questa sostanza sia davvero assimilata dal corpo, si deve sempre associare alla vitamina C., contenuta negli agrumi, nei kiwi, nei cavoli crudi, nei peperoni eccetera. Il ferro si può assumere anche come supplemento alimentare, ma in questo caso le dosi saranno stabilite dal proprio ginecologo.