
A selection of Nestle chocolate bars is seen on February 21, 2008 in a supermarket at company headquarters in Vevey. The world's number one food manufacturer, based in Switzerland, said on February 21, 2008 its net profit rose 15.8 percent last year to 10.65 billion Swiss francs (9.7 billion US dollars/6.6 billion euros), with growth expected in 2008. Sales grew by 9.2 percent in 2007 to 107.6 billion Swiss francs, Nestle said in a statement. AFP PHOTO / FABRICE COFFRINI (Photo credit should read FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)
Chi abbia bambini sa bene quanto possa diventare pericoloso il breve tragitto che porta alle casse del supermercato quando si va a fare la spesa. Un mini corridoio stipato di tentazioni quali snack, caramelle, cioccolati, liquirizie colorate, per non parlare del mini frigo con i gelati… a cui i piccoli (ma spesso anche gli adulti) non riescono a resistere.
Ma il pericolo derivante dall’abuso di questo vero e proprio junk-food, cibo spazzatura privo si sostanze nutritive valide e pieno di calorie vuote derivanti da zuccheri e grassi saturi, ce li abbiamo davanti agli occhi.
Sovrappeso e obesità infantile diventati una vera emergenza sociale, il diabete in forme aumento, bambini con il colesterolo alto a 10 anni, per non parlare del rischio di carie dentali, sono senza dubbio dati su cui occorre riflettere. E agire.
Ad esempio, attraverso una semplice petizione. E’ l’iniziativa promossa da Il fatto alimentare sul sito Change.org e sostenuta anche dal Movimento difesa del Cittadino (MDF) dall’eloquente titolo: “Stop a dolci, caramelle e snack venduti alle casse dei supermercati“.
I bambini sono consumatori senza portafoglio ma con una altissima propensione al consumo. Soprattutto se stimolata da pubblicità, gadget e sorprese in regalo e da sistemi di marketing aggressivo come il posizionamento di junk food alle casse dei supermercati. Insieme alle associazioni dei genitori e dei pediatri è importante sostenere insieme questa petizione
Ha spiegato Silvia Biasotto di MDF. L’idea della petizione in realtà deriva da un’analoga iniziativa del movimento dei genitori e consumatori inglesi, e ha portato un bel “cambio di rotta”, da parte della grande catena di supermercati britannici Tesco, che quindi, da ora in avanti, non “tenterà” più i suoi piccolo consumatori con espositori ricolmi di dolciumi e snack.
La novità sarà applicata entro la fine di quest’anno. Il Fatto alimentare ha preso spunto dall’esempio inglese inviando una richiesta analoga alle maggiori catene di supermercati italiani. Vedremo chi aderirà, nel frattempo, se siete d’accordo con l’iniziativa e volete sostenerla, potete firmare la petizione cliccando qui. E’ una buona causa!