
SYDNEY, NSW - JUNE 07: A pregnant woman holds her stomach June 7, 2006 in Sydney, Australia. Australia is currently enjoying a baby boom, with the Australian Bureau of Statistics registering a 2.4% increase in births from 2004 to 2005, which represents the highest number of births since 1992. The Australian Federal Government has been encouraging people to have more babies, with financial incentives and the slogan by treasurer Peter Costello to "have one for mum, one for dad, and one for the country". The Federal Government has identified falling fertility rates and the ageing population as long-term problems for Australia's growth and prosperity. (Photo by Ian Waldie/Getty Images)
La mononucleosi è una malattia infettiva provocata dal virus Hepstein-Barr, tanto comune quanto innocua nella maggior parte dei casi. Se contratta in gravidanza non crea rischi particolari per la salute di feto e mamma, a meno che non si tratti di una forma congenita che a presto vedremo.
Per prima cosa, diciamo che la mononucleosi, o malattia del bacio (così chiamata perché si contagia attraverso la saliva), è una di quelle patologie che possono avere un decorso diverso da persona a persona, con sintomi talvolta talmente lievi da passare del tutto inosservati.
In alcuni casi, invece, la malattia si manifesta in modo molto simile alle comuni influenze stagionali. Ecco i segnali che abbiamo contratto la mononucleosi:
- Ingrossamento dei linfonodi
- Stanchezza
- Ingrossamento della milza (splenomegalia)
- Talvolta febbre
- Dolori articolari
- Mal di gola con formazione di placche biancastre sulle tonsille
- Aumento del numero dei globuli bianchi nel sangue (rilevabile tramite i test ematici)
L’incubazione della malattia del bacio è abbastanza lunga, di 30 ai 50 giorni circa dal contagio, e, come anticipato, spesso chi ne vien colpito neppure se ne accorge. Se la forma “normale” della mononucleosi in gravidanza non crea nessun problema, non necessita di cure particolari se non di tanto riposo a letto, va però detto che ne esiste una forma congenita molto più insidiosa, legata alla presenza nel corpo del Citomegalovirus.
In questo caso accade che a causa del riattivarsi del virus, la mononucleosi può manifestarsi in forma acuta e grave, che provoca danni molto seri al feto. Ad esempio, il bambino dopo la nascita potrebbe manifestare sordità progressiva, oppure deficit neuronali o disturbi ottici. Per questa ragione, piuttosto che della mononucleosi in quanto tale, è bene che la futura mamma si preoccupi di effettuare il test per il Citomegalovirus, anche se non è obbligatorio, per evitare queste gravi conseguenze. Inoltre, anche une esame come l’amniocentesi è in grado di rivelare l’eventuale contaminazione da Citomegalovirus.
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