
FORT LAUDERDALE, FL - JUNE 20: Sharon Doyle puts sunscreen on the arm of 9-year-old Savannah Stidham as they visit the beach June 20, 2006 in Fort Lauderdale, Florida. Recent studies have shown that the best way to protect against melanoma from the sun is to use a sunscreen that includes zinc oxide, titanium dioxide or avobenzone. People exposed to the sun should look for water-resistant sunscreen with a Sun Protection Factor (SPF) of 30 or higher. (Photo by Joe Raedle/Getty Images)
Il sole è un amico della pelle e della salute dei bambini, e una sana abbronzatura può essere benefica soprattutto quando i piccoli soffrano di problemi cutanei come la dermatite atopica e, nell’età puberale, l’acne.
Inoltre, attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti del sole, in particolare gli UV-B, i piccoli sintetizzano la vitamina D preziosissima per permettere l’assorbimento del calcio a livello intestinale e prevenire, pertanto, malattie delle delle ossa come il rachitismo.
Accumulare una buona quantità di vitamina D è garanzia di sviluppo armonioso dello scheletro del bambino, ma per far sì che tutti i benefici del sole in età infantile siano davvero tali, e che l’abbronzatura sia del tutto priva di rischi è necessario proteggere in modo specifico l’epidermide delicata del bambino.
L’abbronzatura è un meccanismo naturale di difesa dell’epidermide, indotta proprio dalla stimolazione dei raggi solari. Il processo fotochimico all’origine della tintarelle si chiama melanogenesi, che avviene grazie all’attivazione delle cellule che producono melanina: i melanociti. Ci vogliono un po’ di giorni affinché questo processo si “veda”, e la pelle si ricopra di un uniforme strato più scuro.
Durante i primi giorni di esposizione al sole infatti, soprattutto nei mesi più caldi, la pelle dei bambini è del tutto impreparata e indifesa nei confronti dell’azione nociva e infiammatoria dei raggi UV. Eritemi e scottature anche gravi, ma soprattutto danni al DNA delle cellule dello strato più profondo della cute (il derma), sono in agguato.
Queste conseguenze vanno assolutamente evitate perché è proprio durante l’infanzia che ripetute scottature possono predisporre, in età più adulta, allo sviluppo di pericolosi tumori cutanei come il melanoma. Per favorire una giusta abbronzatura naturale nel bambino, quindi, è bene tenere a mente alcune cose:
- I raggi UV sono più intensi nei mesi che vanno da aprile a fine luglio
- Le ore in cui i raggi solari sono più pericolosi sono quelle centrali della giornata, ovvero quelle che vanno dalle 12 alle 16
- Le creme solari non impediscono l’abbronzatura, neppure quando abbiano un fattore di protezione elevatissimo (perché lo schermo totale non esiste)
- L’abbronzatura dipende dal fototipo del bambino (chiarissimo, mediamente chiaro, mediterraneo o scuro)
Il bambino con pelle chiara e lentigginosa, capelli rossicci e occhi chiari, non si abbronzano praticamente mai, si arrossano e basta, ma possono comunque prendere un po’ di sole adeguatamente “incremati” nelle ore meno pericolose, come il primo mattino e il tardo pomeriggio.
Durante le passeggiate, poi, ricordate di coprire la loro testa con un cappellino di cotone chiaro e fate indossare loro abiti freschi di cotone, sempre chiari. I bambini mediterranei, con carnagione naturalmente scura, che si abbronzano subito e facilmente, devono comunque essere protetti con una buona crema solare perché sebbene non siano più a rischio scottature, lo sono per quanto riguarda i danni più profondi al DNA dei melanociti. Ecco qualche regola di buon senso da seguire:
- Usate sempre una cream solare ad alto fattore di protezione, modulandola in base ai tempi. I primi giorni sarà 50+, e successivamente si può scendere a 25-30, mai di meno, neppure nei bambini belli scuretti
- Rinnovate l’applicazione ogni 2 ore e dopo il bagno
- Non esponete i bambini al sole nelle ore centrali della giornata
- Proteggeteli con la crema solare anche quando giochino nei parchi o nei cortili, o sul lungomare al sole nelle parti di cute scoperte
- I neonati fino ai 6 mesi non devono esser esposti alla luce diretta del sole in spiaggia, ma restare sotto l’ombrellone, vestiti con abititini freschi e traspiranti
- Durante l’esposizione al sole i bimbi, specie se giocano, devono idratarsi molto. Fateli bere, acqua e succhi non ghiacciati, perché la pelle altrimenti si secca e il corpo si disidrata
- Per rinforzare la pelle dei bambini, a partire dalla primavera, aumentate l’apporto, nella dieta, di cibi ricchi di beta-carotene come i frutti e gli ortaggi di colore arancio, come agrumi, pesche, meloni, zucche, albicocche eccetera, e di vitamina C
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