
LAMPEDUSA, ITALY - JUNE 10: A woman holds her baby onboard the Migrant Offshore Aid Station (MOAS) Phoenix vessel after being rescued at sea earlier in the day on June 10, 2017 off Lampedusa, Italy. An estimated 230,000 refugees and migrants will arrive in Italy this year as numbers of refugees and migrants attempting the dangerous central mediterranean crossing from Libya to Italy continues to rise since the same time last year. So far this year more than 58,000 people have arrived in Italy and 1,569 people have died attempting the crossing. Libya continues to be the primary departure point for refugees and migrants taking the central mediterranean route to Sicily. In an attempt to slow the flow of migrants, Italy recently signed a deal with Libya, Chad and Niger outlining a plan to increase border controls and add new reception centers in the African nations, which are key transit points for migrants heading to Italy. MOAS is a Malta based NGO dedicated to providing professional search-and-rescue assistance to refugees and migrants in distress at sea. Since the start of the year MOAS have rescued and assisted more than 4000 people and are currently patrolling and running rescue operations in international waters off the coast of Libya. (Photo by Chris McGrath/Getty Images)
[related layout=”left” permalink=”https://bebeblog.lndo.site/post/200616/bambini-migranti-morti-in-mare-selvaggia-lucarelli-alessandra-maggia”][/related]”Migranti, il no all’indifferenza del paese che muore in mare“: a San Paolo, in provincia di Brescia, sono apparsi dei finti necrologi con nomi di bambini e di ragazzi morti, per sensibilizzare sul tema dei migranti e delle troppe morti in mare di persone, spesso minorenni, che si imbarcano dalle coste libiche in cerca di un futuro migliore.
A raccontare questa singolare iniziativa è Il Giornale di Brescia, che riporta in prima pagina la foto di questi manifesti funebri. I nomi scelti sono inventati, ma sono cognomi che si possono ritrovare in zona. Bambini piccolissimi, ragazzini, adolescenti, ma anche persone più adulte. Per rendere più realista un problema che a molti, forse a troppi, sembra distante e lontano. Accanto ai nomi e alle età, giovani, troppo giovani per morire, frasi come “Morto annegato” o “I funerali si svolgeranno nel Mar Mediterraneo“. Ma anche passi del Vangelo, “Ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito“, o scritte che sono un pugno nello stomaco, “Siamo soltanto nati dal lato giusto del mare“.
I finti necrologi sono stati affissi davanti alla scuola e alla chiesa. Una decina in tutto, con nomi locali per smuovere gli animi su un dramma che si consuma ogni giorno nel Mar Mediterraneo. Un atto sicuramente provocatorio, che però ha colpito nel segno. Visto che oggi se ne parla non solo a San Paolo, ma in tutta Italia. Ed era quello che, con tutta probabilità gli organizzatori volevano. L’iniziativa è stata presa da un gruppo di abitanti del luogo che è rimasto però anonimo.
“E se quei morti in mare fossimo noi?“, una domanda provocatoria quella che il gruppo lancia.
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