
Classroom without children at school's out. The desks are in rows and you can read the names of the children on the front of the desks drawn in multicolour. Photo was taken in elementary school in Quebec Canada.
Don Milani proveniente da una famiglia borghese e intellettuale, oltre a essere un sacerdote è stato un insegnante, educatore e scrittore. Il suo lavoro più importante è stato svolto alla Scuola di Barbiana.
Qui si è rimboccato le maniche per aiutare i giovani più svantaggiati mettono a punto un metodo innovativo, che teneva in considerazione i ritmi di vita e le esigenze dei ragazzi. La scuola era aperta 7 giorni su 7, offriva un corso di scrittura collettiva e tutti gli studenti dovevano avere le stesse opportunità. Non bisognava selezionare i migliori ma garantire ai ragazzi di arrivare tutti allo stesso livello. Ovviamente è stato molto criticato e per questo motivo i suoi studenti, con l’aiuto del priore, hanno scritto “Lettera a una professoressa“.
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La lettera è stata pubblicata nel 67 dopo la sua morte e contiene i principi più importanti della pedagogia di Don Milani. Inoltre, si affronta la polemica all’istruzione italiana che, a quel tempo, privilegiava istruire i bambini provenienti dalle classi sociali agiate, i cosiddetti “pierini” ossia “i figli del dottore”. Per il sacerdote, gli unici meriti erano l’impegno e la volontà. Non bisognava favorire i ricchi, semmai gli studenti con maggiore difficoltà. Insomma, i ragazzi hanno riscritto la scuola dell’obbligo.