
La scienza ci spiega perché non c'è legame tra le due cose - bebeblog.it
Una delle frasi che più ci siamo sentiti dire dalle nonne e dalle mamme quando eravamo piccoli e forse, adesso, anche noi la diciamo ai nostri figli.
Ci sono convinzioni, leggende metropolitane, dure a morire che finiscono con l’essere tramandate da generazione in generazione, come verità assolute, anche senza un fondo di verità. Certe volte a causa di preoccupazioni tipiche dei genitori, che sviluppano un senso di protezione aumentato, certi consigli diventano abitudini e leggi non scritte.
“Se esci, non sudare, che c’è vento”, forse la madre di tutte le raccomandazioni materne, fatta puntualmente quando il piccolo si appresta a uscire da casa. Ma quanto c’è di vero in questa correlazione, sudore-vento e consequenziale malanno? Forse c’è molto più di quello che pensiamo, ma la parola va data, come sempre, agli esperti.
La verità sulla febbre da sudore
Uno dei miti più diffusi tra i genitori è dunque proprio questo pericoloso binomio tra sudore e vento che comporta l’insorgere di terribili febbri istantanee. La scienza ha sconfessato la correlazione tra la sudorazione aumentata, tipica dell’attività fisica e il clima più rigido della mezza stagione.

Le cause delle malattie stagionali non sono correnti d’aria o magliette bagnate, bensì virus e batteri che si trasmettono per via aerea o attraverso il contatto. Il raffreddore, la febbre, l’influenza e altre infezioni respiratorie non dipendono, quindi dal non essere abbastanza coperti o dal fare una corsa al freddo.
Sono il risultato dell’esposizione a microrganismi, evento spesso facilitato dal passare molto tempo in ambienti chiusi e affollati, dove il contagio è più facile. In altre parole, è proprio lo stare al chiuso, a contatto con dei malati, la causa principale di patologie come la febbre o il raffreddore.
Anche il sudore, che tanti considerano una minaccia, è in realtà un alleato dell’organismo, è il modo naturale con cui il corpo regola la temperatura. Sudando ci si raffredda dopo uno sforzo fisico e bloccare questo meccanismo, coprendo eccessivamente un bambino che ha appena finito di giocare può essere controproducente.
Ecco perché quando i bambini fanno attività fisica non vanno “imbaccuccati”, ma vestiti in modo adeguato, in modo da ridurre il disagio e permette l’aerazione della pelle. Meglio optare per capi tecnici e traspiranti, pensati per lo sport, che assorbono il sudore e lasciano evaporare l’umidità, mantenendo il corpo asciutto e alla giusta temperatura.
Anche il vento non è un nemico, ma un alleato: migliora la qualità dell’aria, disperde gli agenti patogeni e favorisce la respirazione. Il consiglio dei pediatri è chiaro: lasciare che i bambini si muovano liberamente, rispettando il loro ritmo e scegliendo abiti funzionali.