
L'allarme dei pediatri - (bebeblog.it)
Un fenomeno che cresce in Italia e nel mondo. Ecco la “nuova” patologia che colpisce i nostri bambini. Fate attenzione!
I dati mostrano una diminuzione del divario Nord-Sud, ma le regioni meridionali restano le più colpite, con Campania al 43,2%. A livello globale, il fenomeno è in crescita, con 800 milioni di persone interessate. Non si può trascurare l’aspetto psicologico, che gioca un ruolo cruciale, soprattutto tra i più giovani.
La Società Italiana di Psichiatria ha evidenziato che oltre il 60% dei bambini tra i 5 e i 13 anni tende a sfogare così gli stimoli emotivi. Inoltre, il divario regionale nella diffusione dell’obesità è significativo. Storicamente, il Sud Italia ha registrato tassi più elevati, con Campania, Molise e Calabria ai vertici della classifica, dove oltre il 37% dei bambini è in pericolo.
Una patologia preoccupante per i bambini (e non solo)
L’obesità è una delle più gravi sfide per la salute pubblica a livello globale, e l’Italia non è immune a questa problematica. Recenti dati dell’Istituto Superiore di Sanità indicano che circa il 40% degli adulti italiani è in eccesso di peso, una condizione che compromette non solo la qualità della vita, ma aumenta anche il rischio di malattie croniche come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e disturbi metabolici. La situazione è allarmante anche per i bambini, con circa un terzo della popolazione under 19 che risulta in sovrappeso o obeso.

L’analisi della situazione attuale mostra che l’obesità infantile è un fenomeno in crescita che richiede interventi urgenti. Secondo gli esperti del Bambino Gesù, l’obesità nei bambini non è solo una questione estetica, ma è legata a complicazioni sanitarie che possono manifestarsi già in età pediatrica. I dati indicano che i bambini obesi hanno una maggiore probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete, con potenziali conseguenze gravi anche in età adulta.
A livello mondiale, l’obesità ha registrato un incremento vertiginoso. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet evidenzia che la prevalenza di obesità tra gli adulti si è più che raddoppiata tra il 1990 e il 2021. Attualmente, oltre 800 milioni di persone nel mondo convivono con questo problema, un numero destinato a crescere ulteriormente se non si interviene con politiche efficaci e strategie di prevenzione.
L’analisi dell’obesità in Italia deve considerare vari fattori, tra cui stili di vita, abitudini alimentari e contesto socio-economico. Le famiglie italiane stanno cambiando le loro abitudini alimentari, con un aumento della preferenza per cibi ultraprocessati e uno stile di vita più sedentario, accentuato dalla crescente digitalizzazione.
A livello europeo, l’Italia si colloca al quarto posto per incidenza dell’obesità infantile, con il 36% delle ragazze e il 43% dei ragazzi sotto i 19 anni colpiti da questo problema. Secondo il rapporto UNICEF “Il peso è giusto?”, nel 2022, 427 milioni di bambini e adolescenti nel mondo risultavano in sovrappeso, con 500 mila di questi collocati nell’Europa meridionale.
È fondamentale investire in programmi di educazione alimentare, promuovendo una dieta equilibrata e l’attività fisica fin dalla giovane età. Le scuole possono svolgere un ruolo chiave in questo processo, implementando programmi di educazione fisica e corsi di cucina che insegnino ai bambini a scegliere cibi freschi e nutrienti. Un approccio multidisciplinare, che unisca medicina, psicologia e educazione, è essenziale per affrontare l’emergenza obesità in Italia, garantendo una crescita sana e un futuro migliore per le prossime generazioni.