
Breast crawl: da cosa dipende? - (bebeblog.it)
Un comportamento innato favorisce il legame madre-figlio e offre benefici per la salute del neonato, migliorando il suo adattamento
Il breast crawl, o “marcia verso il seno”, è un momento cruciale e naturale che segna l’inizio dell’allattamento. Questa pratica, sempre più riconosciuta e incoraggiata nei migliori punti nascita, consente al neonato di muoversi liberamente sul corpo della madre, facilitando l’attaccamento al seno in modo istintivo. Non si tratta solo di un gesto spontaneo, ma di un processo supportato da evidenze scientifiche che attestano i suoi benefici sia sul piano fisiologico che emotivo.
Inoltre, il contatto pelle a pelle consente al neonato di iniziare a colonizzare la pelle e l’intestino con batteri benefici provenienti dalla madre, creando una flora batterica essenziale per la sua salute. I benefici del breast crawl si riflettono anche sulla salute a lungo termine: i bimbi che partecipano a questa pratica tendono ad adattarsi meglio metabolicamente e mostrano una maggiore competenza nell’attaccarsi al seno, con una significativa riduzione del pianto.
Un movimento istintivo e naturale: da cosa dipende?
Dopo la nascita, il neonato viene posizionato sul petto della madre, che di solito è distesa o semi-seduta. Il bambino, tenuto con entrambe le mani in modo naturale e protettivo, inizia a muoversi verso il seno. Come afferma il neonatologo Vincenzo Zanardo, “il neonato sa già dove dirigersi e si sposta istintivamente verso la meta fino ad attaccarsi”. È fondamentale che la madre sostenga il bebè, poiché il breast crawl è un processo che avviene in sinergia tra madre e figlio.

I protocolli di assistenza al parto variano da un punto nascita all’altro. Alcuni ospedali permettono al neonato di prendersi il suo tempo per avvicinarsi al seno, mentre altri potrebbero posizionarlo diversamente. Tuttavia, il principio fondamentale rimane: il neonato è guidato da stimoli naturali nella sua ricerca del latte materno.
La ricerca scientifica ha dimostrato che il neonato non è attratto solo visivamente dal seno, ma anche olfattivamente e termicamente. L’areola materna emana stimoli che fungono da bussola per il piccolo. Zanardo spiega che “la temperatura dell’areola è più elevata rispetto al resto del seno, creando un gradiente termico che serve come segnale per il neonato”. Inoltre, i tubercoli di Montgomery producono un profumo unico per ogni madre, influenzato da fattori genetici e alimentari, che il neonato riconosce grazie all’esposizione durante la gravidanza.
Subito dopo la nascita, il neonato entra in uno stato di “veglia tranquilla”, un momento in cui può sfruttare i suoi riflessi innati. Questi includono:
- Movimenti della bocca: il bambino inizia a schioccare le labbra e a succhiare le mani o le dita.
- Rooting: il riflesso che lo induce a ruotare la testa verso stimoli tattili sul viso.
- Stepping: il riflesso di deambulazione, già sperimentato in utero, si manifesta ora spingendo con i piedini sul ventre materno.
- Movimenti delle braccia: il neonato muove le braccia per stimolare il seno e avvicinarsi al capezzolo.
Questi comportamenti sono fondamentali per garantire il successo dell’allattamento al seno.
Il breast crawl non riguarda solo l’attaccamento al seno; è un comportamento con profonde implicazioni per la sopravvivenza del neonato. Attraverso questo processo, il bambino impara a riconoscere il seno della madre e sperimenta differenze tattili che influenzano la sua capacità di suzione. “La marcia verso l’areola e la suzione aumentano i livelli di ossitocina e prolattina, rafforzando il legame tra madre e figlio”, afferma Zanardo.