
Diventare mamma, ecco come farlo al meglio (BebeBlog.it)
Quali sono le best practice da seguire durante i giorni successivi al parto? A rivelarlo è la scienza, che conferma quanto siano importanti i primissimi giorni di vita del piccolo per prevenire le malattie croniche e generare benefici a lungo termine. Ecco le condotte salutari e i fattori protettivi più importanti in assoluto, in grado di svolgere un’azione plastica sul DNA del bambino.
L’importanza dei protocolli medici nei primi giorni di vita
Com’è ormai noto, i primi giorni di vita sono fondamentali per lo sviluppo fisico, neurologico e immunologico del bambino. Durante questa fase, è importante seguire protocolli medici e preventivi ben precisi, che includano visite presso strutture di qualità, monitoraggio dei parametri e una corretta alimentazione. Trascurare questi aspetti può influire negativamente sul benessere del bambino, con possibili ripercussioni sulla salute a lungo termine e persino sulle future generazioni. Per supportare le famiglie in questo percorso così delicato, Redcare mette a disposizione centinaia di prodotti specificatamente pensati per la salute e la cura quotidiana di mamme e bambini. Dall’allattamento alla detersione, passando per i dispositivi medici e i prodotti per affrontare al meglio la gravidanza, Redcare seleziona con attenzione gli articoli di qualità, approvati dai professionisti del settore.

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Come ottimizzare i primi giorni di vita del bambino
Uno degli esempi più virtuosi è quello che proviene dalle mamme africane. Nelle interazioni con i bambini, queste sono solite compiere gesti spontanei e seguire uno stile di accudimento legato a una saggezza antica. In Italia, invece, la crisi della natalità e lo slittamento dell’età media della prima gravidanza, hanno avuto l’effetto di impoverire il patrimonio di conoscenze relative al neonato, che un tempo veniva tramandato di generazione in generazione. Pertanto, è fondamentale capire che le mamme attuali vanno seguite e supportate molto più che in passato. Ecco spiegato perché la qualità assistenziale e ospedaliera è così importante. Tra gli indicatori principali di qualità dell’assistenza figura l’allattamento, motivo per il quale molte strutture stanno seguendo il percorso per certificarsi “Punto Nascita per l’Allattamento”. Per accompagnare le neomamme verso le scelte giuste in tema allattamento (ma non solo), l’ospedale deve poter contare sula presenza di infermieri formati e ostetriche che padroneggino le tecniche essenziali, tra cui il contatto pelle a pelle fin dalla sala parto, il rooming in (pratica che permette alla madre e al neonato di rimanere insieme nella stessa stanza 24 ore su 24) e i metodi di allattamento migliori, anche in caso di problemi frequenti come mastite e ragadi. Inoltre, il personale ospedaliero deve spiegare alla neomamma come nutrirsi una volta tornata a casa. Subito dopo il parto, è fondamentale seguire una dieta corretta e bilanciata, in grado di fornire il surplus calorico utile per produrre il latte. Inoltre, è necessario idratarsi a sufficienza, considerato che il latte materno è composto per l’87% da acqua.