Se il tuo bambino piange spesso e noti una piccola sporgenza sulla pancia, potrebbe trattarsi di un’ernia ombelicale. Scopri come riconoscerla.
Quando un neonato piange e confronta una piccola sporgenza morbida sull’ombelico, molti genitori si allarmano. Spesso, però, non si tratta di nulla di grave, ma di una condizione piuttosto comune: l’ernia ombelicale.
Anche se può far paura, nella maggior parte dei casi non è pericolosa e tende a risolversi spontaneamente nei primi anni di vita. Tuttavia, è importante saperla riconoscere e capire quando è necessario rivolgersi al medico.
Cos’è l’ernia ombelicale e come si riconosce
L’ernia ombelicale è un piccolo rigonfiamento che si forma in corrispondenza dell’ombelico, a causa della chiusura incompleta dell’anello ombelicale dopo la nascita. Durante la gravidanza, attraverso questo anello passavano i vasi sanguigni che collegavano la mamma al bambino. Se la chiusura ritarda, una piccola parte dell’intestino può spingere verso l’esterno, creando una lieve tumefazione coperta solo dalla pelle.
Di solito, il gonfiore diventa più visibile quando il bambino piange, lancia o spinge momenti in cui aumenta la pressione addominale – per poi ridursi o scomparire quando è tranquillo. Alla palpazione, la sporgenza è morbida e non dolorosa. È importante non confondere l’ernia ombelicale con l’ ernia inguinale, che si presenta più in basso, nella zona dell’inguine, e può comportare complicazioni maggiori se non trattata tempestivamente.

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La prima regola è non farsi prendere dal panico e consulatare il pediatra, che saprà confermare la diagnosi e spiegare come monitorare la situazione. Nella stragrande maggioranza dei casi, non serve alcun trattamento: l’ernia si risolve spontaneamente entro i tre anni, man mano che i muscoli addominali si rafforzano. Contrariamente a quanto si crede, cerotti o fasce ombelicali non sono utili. Anzi, possono irritare la pelle delicata del neonato e rallentare la naturale chiusura dell’anello ombelicale. Il miglior rimedio è semplicemente lasciare fare alla natura e attendere i tempi del corpo del bambino.
Solo in una piccola percentuale di casi quando l’ernia non si è chiusa entro i 4-5 anni o se il rigonfiamento è particolarmente grande il medico può consigliare un intervento chirurgico correttivo. Si tratta di una procedura semplice e sicura, eseguita in anestesia generale e della durata di circa mezz’ora. L’operazione avviene solitamente in day Hospital, quindi il bambino può tornare a casa lo stesso giorno. I punti si riassorbono da soli e non rimangono cicatrici visibili.
Anche se l’ernia ombelicale è quasi sempre innocua, ci sono alcuni segnali che richiedono attenzione: la sporgenza diventa dura o dolorosa al tatto, la pelle sopra l’ombelico appare arrossata o gonfia, il bambino presenta vomito, febbre o difficoltà a evacuare. In questi casi, è bene recarsi subito dal pediatra o al pronto soccorso per escludere eventuali complicazioni.

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