Seguici su

Istruzione

Carnevale: i racconti per la scuola primaria

Carnevale è una festa che i bambini amano tantissimo, me è anche una ricorrenza antica associata a tradizioni popolari diverse da regione a regione. Impariamo a conoscerle.

[blogo-video id=”177180″ title=”Canzoni di carnevale – La favola di Re Carnevale – favole storie video canzoni d’amore 2015″ content=”” provider=”youtube” image_url=”https://media.bebeblog.it/3/3dd/hqdefault-jpg.png” thumb_maxres=”0″ url=”https://www.youtube.com/watch?v=aDtJeRpAVNU” embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTc3MTgwJyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSB3aWR0aD0iNTAwIiBoZWlnaHQ9IjM3NSIgc3JjPSJodHRwczovL3d3dy55b3V0dWJlLmNvbS9lbWJlZC9hRHRKZVJwQVZOVT9mZWF0dXJlPW9lbWJlZCIgZnJhbWVib3JkZXI9IjAiIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj48L2lmcmFtZT48c3R5bGU+I21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE3NzE4MHtwb3NpdGlvbjogcmVsYXRpdmU7cGFkZGluZy1ib3R0b206IDU2LjI1JTtoZWlnaHQ6IDAgIWltcG9ydGFudDtvdmVyZmxvdzogaGlkZGVuO3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fSAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTc3MTgwIC5icmlkLCAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTc3MTgwIGlmcmFtZSB7cG9zaXRpb246IGFic29sdXRlICFpbXBvcnRhbnQ7dG9wOiAwICFpbXBvcnRhbnQ7IGxlZnQ6IDAgIWltcG9ydGFudDt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O2hlaWdodDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O308L3N0eWxlPjwvZGl2Pg==”]

Quanti di noi sanno davvero che cosa sia il Carnevale? Difficile spiegarlo ai bambini. Certo, è una ricorrenza in cui la maschera è la vero protagonista, ci sono sfilate in costumi, feste, carri e tanti dolci buonissimi. Affonda le sue radici nel Medioevo.

A proposito di rievocazioni storiche e di leggende popolari, legati al Carnevale ci sono tanti racconti, che possono farci conoscere meglio i personaggi tipici come Pulcinella, Brighella, il dotto Balanzone, Colombina e via discorrendo. Insomma, va bene travestirsi da Principessa Sofia e da Masha, ma poi dobbiamo insegnare ai nostri piccoli anche le tradizioni locali e popolari.

Ai bambini della scuola elementare di solito vengono presentate queste maschere regionali e questi personaggi pittoreschi, con i loro tipici tratti caratteriali e i loro costumi. Proviamo anche a casa.

La fuga dell’ammalato

Una sera i signori De Servi chiamarono con urgenza il medico, perché il nonno stava male. Dopo un’ora, grasso, tronfio, tutto vestito di nero, con un grosso naso ed un gran cappello, arrivò il Dottor Balanzone di Bologna. Si avvicinò con aria solenne al letto del nonno ed incominciò: “Questo est il paziente, l’ammalato, l’uomo dalla salute cagionevole?”. “Sì Eccellenza…” “Volete che gli parli in italiano,in dialetto bolognese o in latino latino rum?”. “Ma veramente per noi…”. “Desiderate che io scriva, parli, danzi, faccia smorfie, balbetti? posso scegliere il linguaggio che più vi aggrada, poiché io sono dottissimo: ho studiato alla Accademia degli Asinelli, all’Università dei Merli, alla Grande Scuola dei Pomodori ripieni. Io sono laureato in Larghezza, Altezza, Lunghezza. Io sono un grande Dottore, un magno Dottorem. Toh… a proposito magno anche subito se volete!” “Ma come volete che si pensi a mangiare in un momento come questo” esclamarono indignati i De Servi. “Non vedete che il nonno é gravissimo? Presto…”.”Calma, calma”replicò Balanzone. Ora mi accingerò a visitare l’ammalato. Volete che gli tocchi il polso sinistro o destro? La gamba o il torace? Gli faccio una puntura, cento punture? Volete che gli tolga il fegato?”.”Il fegato!!!???”. “Oppure desiderate che gli tolga la milza, il cuore, i polmoni, l’orecchio destro, il ginocchio sinistro?”. A questo punto il nonno, stanco di tutti quegli spropositi, si alzò, si vestì e andò all’osteria a scolarsi una bottiglia di Lambrusco, lasciando il Dottor Balanzone… in eredità ai parenti!

Re Carnevale

Re Carnevale, sovrano forte e potente, governava un vasto regno con saggezza e somma giustizia. Le porte del suo palazzo erano sempre aperte e chiunque poteva entrare nelle cucine della reggia, fornite di cibi prelibati, e saziarsi a volontà. Ma i sudditi,invece di rallegrarsi di avere un sovrano così generoso, approfittarono del suo buon cuore e a poco a poco si presero tanta confidenza, da costringere il povero re a non uscire più dal suo palazzo per non essere fatto oggetto di beffe ed insulti. Egli allora,si ritirò in cucina e lì rimase nascosto,mangiando e bevendo in continuazione. Ma un brutto giorno,era sabato, dopo essersi abbuffato più del solito, cominciò a sentirsi male. Grasso come un pallone,il volto paonazzo ed il ventre gonfio, capì che stava per morire; la sua ingordigia lo aveva rovinato. Tutto sommato era felice per la vita allegra che aveva condotto, ma non voleva andarsene così, solo, abbandonato da tutti, proprio lui, il potente Re Carnevale. si ricordò allora di avere una sorella, una bella donnina fragile, snella e un pò delicata, ( eh sì era davvero diversa quella sorella di nome Quaresima!) che lui, un giorno, aveva cacciato di corte. La mandò a chiamare e lei, generosa, accorse; gli promise di assisterlo e farlo vivere altri tre giorni, domenica, lunedì e martedì, ma in cambio pretese di essere l’erede del regno. Re Carnevale accettò e passò gli ultimi tre giorni della sua vita divertendosi il più possibile. Morì la sera del martedì e sul trono, come precedentemente avevano stabilito, salì Quaresima; prese in mano le redini del regno e governò il popolo con leggi dure e severe, ma in fondo benefiche.

La fuga di Pulcinella

Pulcinella era la marionetta più irrequieta di tutto il vecchio teatrino. Aveva sempre da protestare, o perché all’ora della recita avrebbe preferito andare a spasso, o perché il burattinaio gli assegnava una parte buffa, mentre lui avrebbe preferito una parte drammatica. “Un giorno o l’altro” egli confidava ad Arlecchino “Taglio la corda”. E così fece, ma non fu di giorno. Una notte egli riuscì ad impadronirsi di un paio di forbici dimenticate dal burattinaio, tagliò uno dopo l’altro i fili che gli legavano la testa, le mani e i piedi e propose ad Arlecchino: “Vieni con me.” Arlecchino non voleva saperne di separarsi da Colombina, ma Pulcinella non aveva intenzione di portarsi dietro anche quella smorfiosa, che in teatro gli aveva giocato centomila tiri. “Andrò da solo” decise. Si gettò coraggiosamente a terra e via, gambe in spalla. “Che bellezza” pensava correndo “non sentirsi più tirare da tutte le parti da quei maledetti fili! Che bellezza mettere il piede proprio nel punto dove si vuole”. Il mondo, per una marionetta solitaria, é grande e terribile, e abitato specialmente di notte, da gatti feroci, pronti a scambiare qualsiasi cosa che fugge per un topo cui dare la caccia. Pulcinella riuscì a convincere i gatti che avevano a che fare con un vero artista, ma ad ogni buon conto si rifugiò in un giardino, si acquattò contro un muricciolo e si addormentò. Allo spuntare del sole si destò ed aveva fame. Ma intorno a lui, a perdita d’occhio, non c’erano che garofani, tulipani, zinnie e ortensie. “Pazienza” si disse Pulcinella e colto un garofano cominciò a mordicchiarne i petali con una certa diffidenza. Non era come mangiare una bistecca ai ferri o un filetto di pesce persico; i fiori hanno molto profumo e poco sapore. Ma a Pulcinella quello parve il sapore della libertà, e al secondo boccone era sicuro di non aver mai gustato cibo più delizioso. Decise di rimanere per sempre in quel giardino e così fece. Dormiva al riparo di una grande magnolia le cui dure foglie non temevano pioggia né grandine e si nutriva di fiori; oggi un garofano, domani una rosa. Pulcinella sognava montagne di spaghetti e pianure di mozzarella, ma non si arrendeva. Era diventato secco secco, ma così profumato che qualche volta le api si posavano su di lui per suggere il nettare, e si allontanavano deluse solo dopo aver tentato invano di affondare il pungiglione nella sua testa di legno. Venne l’inverno, il giardino sfiorito aspettava la prima neve e la povera marionetta non aveva più nulla da mangiare. Non dite che avrebbe potuto riprendere il viaggio: le sue povere gambe di legno non lo avrebbero portato lontano. “Pazienza” si disse Pulcinella “Morirò qui. Non é un brutto posto per morire. Inoltre morirò libero: nessuno potrà più legare un filo alla mia testa, per farmi dire sì o no”. La prima neve lo seppellì sotto una morbida coperta bianca. In primavera, proprio in quel punto, crebbe un garofano. Sottoterra, calmo e felice, Pulcinella pensava;”Ecco, sulla mia testa è cresciuto un fiore. C’é qualcuno più felice di me?” Ma non era morto, perché le marionette di legno non possono morire. E’ ancora là sotto e nessuno lo sa. Se sarete voi a trovarlo, non attaccategli un filo in testa: ai re e alle regine del teatrino quel filo non dà fastidio, ma lui non lo può proprio soffrire.

Via | ilpaesedeibambinichesorridono.it

Leggi anche

bambina che studia bambina che studia
Scuola2 giorni ago

Organizzare un efficace piano di studio per i bambini

In questo articolo, forniremo qualche consiglio per organizzare un piano di studio efficace per i bambini. L’organizzazione di un piano...

Camera arredata con carta da parati Camera arredata con carta da parati
Accessori4 giorni ago

La nuova tendenza delle carte da parati nelle camerette

La carta da parati rappresenta uno dei must nell’arredamento d’interni. Si tratta di una soluzione capace di non passare mai...

mamma che consola la bambina triste mamma che consola la bambina triste
Educazione5 giorni ago

Insegnare ai bambini a gestire lo stress e l’ansia

Vediamo quali possono essere degli strumenti efficaci per aiutare lo stress e l’ansia nei bambini. Insegnare ai bambini a gestire...

bambini che guardano dei quadri bambini che guardano dei quadri
Educazione7 giorni ago

Educazione all’arte: Insegnare ai bambini ad apprezzare la bellezza

Educare i bambini all’arte è un compito importante che richiede impegno e dedizione da parte dei genitori e degli insegnanti....

bambino che scrive bambino che scrive
Educazione1 settimana ago

Tecniche per incoraggiare la scrittura creativa nei bambini

In questo articolo esploreremo alcune tecniche efficaci per stimolare la scrittura creativa nei bambini. La scrittura creativa è una competenza...

ragazza che sorride e va alla scuola media ragazza che sorride e va alla scuola media
Educazione2 settimane ago

Consigli per una routine mattutina serena per la scuola

Ecco alcuni consigli per creare una routine mattutina serena per la scuola. La routine mattutina è un momento fondamentale per...

famiglia in aereoporto famiglia in aereoporto
Educazione2 settimane ago

Imparare attraverso il viaggio: Educazione fuori dall’aula

Imparare attraverso il viaggio è un’esperienza educativa preziosa, vediamo perché. L’educazione è un processo continuo che non si limita alla...

bambino che gioca sul tablet bambino che gioca sul tablet
Educazione2 settimane ago

Strumenti e app educative per bambini: Una guida per i genitori

Vediamo quali sono le migliori app educative, come sceglierle e come utilizzarle. Nell’era digitale in cui viviamo, i genitori si...

bambini che svolgono un'attività di gruppo bambini che svolgono un'attività di gruppo
Scuola3 settimane ago

Preparare i bambini per le attività scolastiche di gruppo

In questo articolo, esploreremo alcune strategie per preparare i bambini per le attività scolastiche di gruppo. Le attività scolastiche di...

studentessa che dorme con un libro di fianco studentessa che dorme con un libro di fianco
Educazione3 settimane ago

L’importanza del sonno nel rendimento scolastico

Il sonno riveste un’importanza fondamentale nel rendimento scolastico degli studenti. Vediamo perché. Il sonno è un aspetto fondamentale per il...

ragazza che ammira dei quadri ragazza che ammira dei quadri
Educazione3 settimane ago

L’arte come strumento di espressione e apprendimento

Scopriamo perché l’arte è uno strumento fondamentale di espressione e apprendimento per tutti. L’arte è da sempre stata considerata uno...

bambina che tiene in mano la terra e un mappamondo bambina che tiene in mano la terra e un mappamondo
Educazione4 settimane ago

Educazione ambientale: Insegnare il rispetto per la natura

L’educazione ambientale è fondamentale per le nuove generazioni per creare un futuro più sostenibile. L’educazione ambientale è un tema sempre...