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Gravidanza

Il travaglio nel parto naturale: i 5 segnali per riconoscerlo

Il travaglio, ovvero la fase finale del parto naturale, quando inizia? Vediamo quali sono i 5 sintomi che lo annunciano

Quando comincia il travaglio nel parto naturale (o vaginale)? La fase finale, espulsiva, del parto, quella più laboriosa e dolorosa per la mamma, ma anche quella che permette finalmente al feto di venire alla luce, varia da donna a donna, sia per quanto riguarda la tempistica, che i segnali “premonitori”.

Tuttavia, anche se in una donna non alla prima gravidanza, in genere i tempi si accorciano, ci sono una serie di “tappe” che vengono rispettate ad ogni nascita. Occorre precisare che non esiste un “travaglio perfetto“, in cui ogni fase si presenti esattamente con le modalità spiegate nei manuali di ostetricia senza alcuna complicazione.

Per questo è importante che ogni mamma affronti con serenità il proprio parto naturale senza aspettarsi sensazioni specifiche, e senza angosciarsi se alcune fasi non vengono rispettate o i tempi si dilatano. E’ importante, piuttosto, affidarsi al proprio medico e alle ostetriche che seguono la partoriente, e cercare di mantenere il più possibile la calma e la serenità.

Se avere vicino il padre del bambino può aiutare, poi, è bene chiedere anche la sua collaborazione. Ma veniamo ai sintomi del travaglio, quelli più comuni che individuano il momento in cui il bambino è davvero pronto per nascere.

  1. Contrazioni. E’ arrivato il momento di andare in ospedale quando sono regolari, ravvicinate (ogni 5 minuti) e dolorose (naturalmente)
  2. Durata delle contrazioni. Quando si avvicina il momento della nascita sono sempre più lunghe, arrivando a durare fino ad un minuto (60 secondi), cosa di cui si accorge anche appoggiando la mano sull’utero
  3. Perdita del tappo mucoso. Quando si verifica la perdita di materiale gelatinoso misto a sangue dalla vagina, allora è segno che il bimbo si sta disponendo verso il canale del parto e che la cervice sta cominciando a dilatarsi. Questo tappo di muco, infatti, è servito per tutta la gravidanza a proteggere l’utero da possibili agenti infettivi provenienti dalla vagina e in grado di arrivare alla placenta e al feto
  4. Rottura delle acque. Si tratta della rottura del sacco membranoso che contiene il bambino, permettendo il deflusso del liquido amniotico. Questo evento può verificarsi molte ore prima del parto, ma anche durante la fase del travaglio vera e propria. In pochi casi è necessario procedere manualmente alla perforazione del sacco, se questo non si lacera da solo
  5. Perdita di sangue grumoso. Anche questo è un segno normale. Si tratta di sangue uterino (simile a quello mestruale) che deriva dallo sfaldamento di tessuto endometriale (la mucosa che riveste l’utero e che è riccamente vascolarizzata)

Foto| via Pinterset

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