Scuola
Scuola basata sui corsi e non sulle classi: la proposta per eliminare le bocciature
Il Gruppo di Firenze vorrebbe organizzare le scuole superiori su corsi disciplinari anziché sulla tradizionale successione delle classi.

Bocciare o non bocciare? È un argomento di cui si parlato spesso. Far ripetere l’anno alla studente per fargli recuperare le materie che non è stato in grado di apprendere o punirlo e fargli perdere un anno di vita? Questo è un po’ il tema e oggi la palla è passata a Roma, perché la proposta di eliminare le bocciature negli istituti superiori presto sarà inviata ai gruppi parlamentari e alle commissioni cultura di Camera e Senato.
A sostenere il dibattito è il Gruppo di Firenze, un’organizzazione fondata nel 2005 che si occupa di problematiche della scuola. Il gruppo suggerisce un metodo che si basa su un modello di scuola diversa, organizzata in corsi per materie, la maggior parte obbligatoria e altre a scelta. Oggi, il ragazzo bocciato si ritrova a ripetere completamente la classe (o all’umiliazione di studiare con studenti più piccoli), così la bocciatura sarebbe per materia.
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“Proponiamo per le scuole superiori una nuova organizzazione basata su corsi disciplinari anziché sulla successione delle classi, intese come livelli da superare. Come accade nelle scuole superiori finlandesi, non si passerebbe più dalla prima classe alla seconda e così via, ma dal primo al secondo corso di italiano, dal primo al secondo di matematica e via dicendo”.
E sulle pagine del blog, il Gruppo Firenze aggiunge:
Se l’esame non andasse bene, il ragazzo potrà ripetere il corso e l’esame stesso. Avremmo così, al contrario di quanto accade oggi, dei ragazzi che non ripeteranno l’intero anno, ma solo le discipline insufficienti. Inoltre, l’attivazione di corsi di recupero anche durante l’anno potranno impedire che le carenze si sedimentino, diventando poi molto più difficile recuperarle. Nel caso che si opti per una durata annuale dei corsi, il recupero potrà essere fatto anche nel corso dell’estate; e agli esami un tempo detti «di riparazione» i candidati non potranno più pensare che «tanto per una materia non mi bocciano» e dovranno perciò prepararsi seriamente per evitare di rimanere a lungo nel medesimo corso e magari alla fine non essere ammessi all’esame di Stato.