Istruzione
La filastrocca viaggiatrice da insegnare ai bambini: il testo
![famiglia viaggio](https://www.bebeblog.it/wp-content/uploads/2020/08/SH_famiglia_viaggio.jpg)
“Lunga lunghissima sia questa strada, dovunque porti, dovunque vada”: ecco la filastrocca viaggiatrice di Bruno Tognolini.
La filastrocca viaggiatrice porta la firma di Bruno Tognolini: seppur breve, è densa di significato, quello legato al concetto di viaggio che potreste cogliere l’occasione per spiegare ai bambini.
Perché insegnare la filastrocca sul viaggio ai bambini
Viaggiare con i bambini, e i genitori che lo fanno abitualmente lo sanno bene, è fondamentale per la crescita e l’educazione dei piccoli. Vivere costantemente tra le quattro mura domestiche o avere a che fare sempre con gli stessi luoghi, alla lunga stanca. Avere modo di visitare nuovi posti, di conoscere nuove persone e diverse realtà non può che portare i piccoli al confronto ed alla crescita personale.
E’ risaputo, infatti, che viaggiare apre la mente e allarga i propri orizzonti, anche se si tratta di quelli ancora poco esplorati dei bambini. Viaggiare aiuta a sognare ad occhi aperti, sviluppa l’immaginazione e regala una sensazione di benessere che anche i bimbi, seppure piccoli, sperimentano. Porta all’inevitabile radicamento del rispetto della diversità che sta alla base della vita in società.
Questi e tanti altri sono i benefici del viaggio, e la filastrocca di Bruno Tognolini in un certo senso li racchiude in poche righe. Non abbiate paura di mettervi in macchina e partire per qualche giorno con i vostri figli, anche se hanno solo pochi anni: vi stupiranno adattandosi, ed anche i piccoli capricci o gli sforzi fatti saranno ben poca cosa di fronte a quanto acquisito lontano da casa.
![mamma bambine lettura](https://www.bebeblog.it/wp-content/uploads/2017/04/SH_mamma_bambine_lettura.jpg)
Filastrocca viaggiatrice di Bruno Tognolini
Lunga lunghissima sia questa strada
dovunque porti, dovunque vada
giorni con notti, paura, coraggio
lungo lunghissimo sia questo viaggio
partire presto, tornare tardi
dietro i ricordi, davanti gli sguardi
che non arrivino mai fino in fondo
perché c’è sempre più mondo.