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Gravidanza

Gestosi: sintomi, cause e cure

La gestosi in gravidanza è un vero e proprio spauracchio. Approfondiamo un tema dolente della dolce attesa, per correre ai ripari da una complicanza purtroppo non rarissima nel terzo trimestre di gestazione.

Quasi tutte le future mamme ne hanno sentito parlare almeno una volta, e anche noi già mamme che abbiamo passato l’ultimo trimestre di gravidanza e il parto ci ricordiamo bene di questa parola: gestosi. Un vero e proprio spauracchio per le donne in dolce attesa. La gravidanza è infatti un meraviglioso periodo fisiologico e naturale nella donna, non è assolutamente una malattia o uno stato di invalidità, però bisogna realmente fare molta attenzione ad alcuni sintomi, per fortuna non troppo frequenti e se curati in tempo non pericolosi per mamma e bebè.

Cerchiamo di conoscere quindi il nemico per sapere cosa bisogna fare se durante la seconda metà del periodo di attesa e in special modo durante l’ultimo trimestre di gravidanza ne abbiamo qualche avvisaglia o sintomo fisico.

I sintomi della gestosi

  • aumento di peso eccessivo, rapido e brusco
  • aumento della pressione sanguigna o ipertensione (la pressione del sangue nell’ultimo trimestre va monitorata costantemente), questo è il sintomo più importante. La pressione non deve superare mai i valori superiori a 140 mm Hg per la massima e 90 mm Hg per la minima
  • comparsa di edemi ovvero gonfiori evidenti su mani, braccia e viso (solo se presenti altri sintomi)
  • aumento rilevato dalle analisi delle proteine nelle urine, o ancora peggio di globuli rossi
  • mal di testa persistente (rivolgersi al ginecologo)
  • visione offuscata o sensibilità alla luce (rivolgersi al ginecologo)
  • dolore addominale (rivolgersi al ginecologo)

Le cause della gestosi

Le cause della gestosi sono da attribuire ad uno scatenarsi di eventi nel nostro corpo dovuti allo sforzo fisico e al sovraccarico della gravidanza, proprio per questo non bisogna mai affaticare l’organismo in dolce attesa con abitudini di vita scorrette come: la sedentarietà, la cattiva alimentazione (troppi dolci, troppi grassi, junk food), il fumo e l’alcol. Se volete approndire, ecco la spiegazione scientifica:

    La malattia è provocata da un concatenarsi di eventi patologici che si aggravano a vicenda. La malattia è scatenata da una costrizione cronica delle arterie che portano sangue alla placenta: la carenza di sangue provoca una lesione dei tessuti placentari, da cui si staccano degli emboli, che vengono trasportati dal sangue ai polmoni. Gli emboli di tessuto placentare restano intrappolati nei capillari polmonari, e qui libererebbero una sostanza capace di scatenare la coagulazione sanguigna all’interno dei vasi.

    In questo modo si arriva alla formazione di numerosi piccoli coaguli sanguigni, che vengono trasportati al rene e vengono trattenuti dalle strutture che filtrano il sangue per formare le urine, i glomeruli. L’intasamento dei glomeruli da parte di questi coaguli provoca una riduzione della capacità del rene di filtrare il sangue e favorisce la ritenzione di sodio e acqua; questa, a sua volta, provoca una costituzione generalizzata delle arterie, aggravando così le lesioni della placenta, che riceve ancora meno sangue.

Le cure della gestosi

Se presa in tempo la gestosi non è pericolosa, attenzione, se sottovalutata dal medico o dalla donna incinta può portare a conseguenze gravissime come l’eclampsia, un attacco epilettico che può essere anche letale. Spesso però se la futura mamma soffre già dei primi sintomi di gestosi, il parto viene anticipato perchè è compromessa la giusta crescita del piccolo, e frequentemente la mamma viene ricoverata in osservazione fino al momento del taglio o dell’induzione. Le cure per la gestosi passano poi in principio per una dieta corretta, prescritta dal ginecologo, e frequenti visite di controllo.

Via | Farmaco e Cura, Medicina e salute

Foto | Getty Images

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