
Molte donne in gravidanza, sapendo di non poter ricorrere ai comuni farmaci allopatici come prima, si rivolgono all’omeopatia per curare e alleviare molti tipici disturbi della dolce attesa.
Ma i farmaci omeopatici sono comunque e adeguati ad una condizione di gravidanza, non possono nuocere in alcun modo alla salute del feto?
La risposta è no, si tratta di preparazioni farmacologiche che, soprattutto nella diluizioni maggiori, non raggiungono la placenta e quindi il feto, e non hanno nessuna tossicità. Tuttavia, questo non significa che siano poco efficaci! L’emopatia, una medicina naturale “inventata” dal medico tedesco Hahnemann a fine settecento, funziona in modo opposto rispetto a quella tradizionale, che mira a “spegnere” il sintomo morboso per contrasto. Invece l’omeopatia lavora per analogia, nella convinzione che il simile cura il simile.
Un principio attivo estratto da una pianta, da un minerale o da fonte animale che sia in grado, ad alte dosi, di provocare un determinato disturbo, opportunamente diluito e dinamizzato, è in grado di curarlo perché stimola in modo del tutto naturale il sistema immunitario. Quali sono i problemi in gravidanza che si possono trattare con l’omeopatia? Ecco un piccolo elenco dei più comuni:
- Nausea
- Disturbi gastrici tra cui reflusso e dispepsia
- Stitichezza
- Emorroidi
- Disturbi venosi e della circolazione periferica
- Infezioni alle vie urinarie tra cui la cistite
- Disturbi cutanei e comparsa di macchie sulla pelle
Inoltre, molti rimedi omeopatici sono consigliati anche per la preparazione al parto, per una terapia da cominciare circa 3-4 settimane prima della presunta data. La cosa migliore, una volta che una donna sappia di essere incinta, è quella di rivolgersi ad un bravo medico omeopata che, in accordo con il proprio ginecologo, saprà consigliare i rimedi giusti per ogni tipo di disturbo, inclusi malanni stagionali, febbre e infiammazioni.
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