
Preschool teacher teaching her children about geography. Using globe and asking the questions. Children answering the questions. They are sitting by the table. Models in this shot are part of real kindergarten group and their teacher.
Si è arrivati a ben 5 casi di epatite A in una scuola materna in zona Navigli a Milano, dove settimana scorsa due bambini, rispettivamente di 4 e 5 anni sono finiti in osservazione al Policlinico e all’Ospedale San Paolo. Ovviamente, sono scattate immediatamente le misure preventive: l’Ats Metropolitana ha vaccinato 130 persone.
Nonostante la misura, sono stati ricoverati altri due bambini. L’epatite A non è una malattia grave come la B e la C, non diventa mai cronica e guarisce in un paio di settimane, immunizzando per tutta la vita. I sintomi vanno dall’ittero alla debolezza, ma anche vomito, diarrea, valori del sangue sballati e disidratazione.
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La domanda che però sorge è spontanea è: come hanno fatto ad ammalarsi? La prima a contrarre il virus è stata un’educatrice, prima di Pasqua e poi ci sono stati i bambini, anche se vaccinati. Marino Faccini, responsabile della profilassi delle malattie infettive all’Ats di Milano, ha spiegato:
«Probabilmente avevano già contratto il virus, e il vaccino, che impiega tra i dieci e i quindici giorni per diventare efficace, non ha fatto in tempo a bloccare l’infezione che stavano già sviluppando».
È dunque probabile che possano esserci altri casi. Ciò che è molto importante sapere è che l’epatite A non ha nulla a che vedere con le condizioni igieniche della struttura: si trasmette per via oro-fecale, dunque basta una manina sporca.
Via | Il Giorno, Milano Today