
The pylons 10 and 11 of the collapsed Morandi viaduct are demolished with a controlled dynamite explosion on June 28, 2019 in Genoa, Italy. The giant motorway bridge collapsed on August 14, 2018 killing 43 people. The collapse, which saw a vast stretch of the A10 freeway tumble on to railway lines in the northern port city, was the deadliest bridge failure in Italy for years. (Photo by Mauro Ujetto/NurPhoto via Getty Images)
[related layout=”left” permalink=”https://cronacaeattualita.blogosfere.it/post/619688/video-inedito-crollo-ponte-morandi-genova”][/related]Crollo del Ponte Morandi di Genova, anche i pediatri italiani intervengono, per spiegare ai genitori che bisognerebbe sempre raccontare la verità, senza mai nascondere le notizie, anche se possono sembrare brutte o tristi. E il crollo programmato del Ponte Morandi di Genova, che segue una tragedia immane per il nostro paese, ma che rappresenta un momento collettivo di rinascita, è l’esempio di attualità più calzante. Per i piccoli che vivono in Liguria e non solo.
La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale fa riferimento al crollo del Ponte Morandi di Genova e alla programmazione della sua completa distruzione, per poter far rinascere quella parte di città. Molti hanno applaudito all’abbattimento di quella che era per Genova e per l’Italia una grande ferita a cielo aperto. Altri hanno provato sgomento e tristezza. Sicuramente molti genitori si saranno chiesti cosa dire ai loro figli.
Secondo la SIPPS questo fatto può aiutare a spiegare cosa è successo il 14 agosto del 2018 e perché i resti di quel famoso ponte sono stati distrutti. Il Dottor Michele Fiore, pediatra di famiglia ASL 3 di Genova, spiega:
Non lasciamo che sia la TV a condurre il gioco. Dobbiamo essere noi genitori a parlare con i nostri figli, cercando di intercettare quello che potrebbe creare uno stato di ansia nel bimbo. Si può raccontare e descrivere il proprio shock vissuto da noi adulti quel 14 agosto di un anno fa ed approfittare dell’evento vissuto lo scorso venerdì 28 giugno per descrivere la gioia della rinascita anche da eventi tragici, cambiando in positivo una notizia dai contorni tragici.
Ai bambini bisogna parlare in modo chiaro e semplice, senza nascondere nulla e senza occultare la verità, perché i piccoli potrebbero scoprirla da soli. E sarebbe peggio.