Richiamata perché allatta in pubblico, si scatena la la protesta delle altre mamme

Allattare al seno è la cosa più naturale che ci sia: è “normale”, è naturale, è bello ed è uno dei gesti d’amore più forti per tutte le donne che hanno la fortuna di poter allattare al seno il proprio piccolo. Peccato che spesso noi mamme siamo “costrette a nasconderci”, come è accaduto a Louise Burns.

Questa giovane mamma stava pranzando in un hotel di lusso di Londra, il Claridge’s Hotel: era ora di pranzo per lei, ma anche per la sua piccola. E allora cosa ha fatto? Quello che avremmo fatto tutte noi: si è messa ad allattare al seno la sua bambina. Uno scatto dimostra che lo ha fatto con molta discrezione e con tutta la naturalezza che segue questo gesto.

Ma qualcuno del ristorante ha pensato bene di rimproverare la donna e di fatto di costringerla a coprire la povera neonata con una tovaglia, così che non si vedesse nulla. Come se ci fosse qualcosa da nascondere nel dare da mangiare alla propria neonata. La mamma, ovviamente, si è sentita umiliata da questa richiesta: ed è assolutamente comprensibile.

Io ho avuto due bambine, tutte e due allattate al seno e tutte e due nutrite dove capitava. Quando arriva l’ora della pappa, non si scappa: i neonati devono mangiare. E poco importa se siamo a casa, al ristorante o in un altro luogo pubblico. Fortunatamente non ho mai avuto problemi, nessuno si è mai permesso di dirmi nulla e vi posso garantire che ho allattato in ogni luogo possibile e immaginabile. E proprio come Louise Burns ho cercato sempre di farlo con il massimo della discrezione, ma con tutta la naturalezza che c’è in un gesto come questo.

Ovviamente la vicenda non è passata in silenzio ed ecco che molte mamme si sono date appuntamento proprio davanti all’hotel per allattare i propri bambini tutti insieme e dimostrare al mondo intero che sono ben altre le cose da nascondere, gli “scandali” sono da cercare altrove. Sicuramente non un neonato che prende il latte dalla sua mamma, il gesto più naturale e primordiale che ci sia: forse dovremmo ricordarlo più spesso!

Foto | da Pinterest di kidspot

Via | theguardian

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