Salute e benessere
Vaccinare i bambini per prevenire le malattie, l’appello dei pediatri italiani
I pediatri italiani lanciano l’appello per vaccinare i propri figli prima che si verifichino le malattie.

La copertura vaccinale è fondamentale come strumento di prevenzione. Per questo la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale lancia l’appello a vaccinare i propri figli prima che si verifichino le malattie. La decisione di sostituire la legge Lorenzin sui vaccini potrebbe rendere vani gli sforzi compiuti finora e i risultati fin qui raggiunti.
Il Professor Luciano Pinto, vice Presidente SIPPS Campania, ricorda che l’applicazione della Legge 119 del 31 luglio 2017 ha visto un aumento delle coperture vaccinali, dopo quattro anni di continuo calo.
L’incremento delle coperture si è verificato per le vaccinazioni storicamente obbligatorie (anti-difterite, tetano, polio ed epatite B), ed in misura ancora più rilevante per il vaccino contro il morbillo, ed ha riguardato sia i nuovi nati (coperture a 24 mesi) che i minori nati negli anni precedenti, a dimostrazione della efficacia del nuovo meccanismo nel recuperare i non vaccinati, ed indurre le famiglie a superare le proprie perplessità, quasi sempre scientificamente infondate.
In questo momento non bisogna abbassare la guardia, ad esempio con malattie come il morbillo: dal primo gennaio 2017 al 30 giugno 2018 sono stati 7.437 i casi di morbillo segnalati e 8 i decessi: 4 adulti, 1 lattante di 10 mesi, 3 bambini di 1, 6 e 9 anni. Tutti non avevano ricevuto il vaccino. Nel solo 2018 sono stati 393 i casi sotto i 5 anni, di cui 125 negli under 1. In 1 caso su 2 c’è stata almeno una complicanza e il 59,5% dei casi è stato ricoverato in ospedale, mentre il 16,4% è andato al Pronto Soccorso.
Il Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS, precisa:
Viviamo in una società caratterizzata da continui flussi fra una nazione e l’altra che espone il cittadino a contatti ravvicinati con tantissime persone, che possono essere portatrici inconsapevoli di malattie prevenibili con le vaccinazioni. “Si vis pacem, para bellum”, dicevano i nostri antenati! Non bisogna aspettare che si verifichi un focolaio di epidemia per vaccinare i non vaccinati, o per garantire a scuola un ambiente “protetto”, costituito da soggetti vaccinati, ad un bambino o ad un adelescente che non può essere vaccinato! Non si può accettare che si sostituisca una certificazione medica di avvenuta vaccinazione con una autocertificazione redatta da un familiare!
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