Gravidanza

Si celebra oggi la Giornata Mondiale del Parto in casa

gravidanzaPregnant woman sitting on sofa and listening music in headphones.

Il parto in casa ha la sua Giornata Mondiale, che ricorre proprio oggi. È un’occasione per riflettere sul significato di avere un bambino al proprio domicilio, ma anche per valutare gli eventuali rischi. La Società Italiana di Neonatologia (SIN) è contraria a questa antica pratica e proprio oggi ci tiene a sottolineare la sua posizione.

La scelta di partorire in casa rappresenta lo 0.5-2% dei casi a seconda delle aree geografiche. In Italia non ci sono dati precisi, ma si stimano circa 500 parti all’anno a domicilio o in casa maternità, quindi lo 0,1% dei circa 450.000 nati/anno. Come mai si affronta una scelta del genere? È una visione olistica della gravidanza. Si vuole dare alla nascita un significato più intimo e introspettiva.

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I neonatologi però, citando un recente studio israeliano lo conferma, ricordano che con il parto in casa il rischio di complicazioni per mamma e neonato si triplica e la possibilità di mortalità neonatale è 2,6 volte maggiore rispetto ad un parto in ospedale. Il professore Fabio Mosca, Presidente della SIN, ha commentato:

“Non è un caso che anche in Olanda, patria del parto a domicilio, questa pratica ha subito una costante e progressiva riduzione, passando da circa il 40% negli anni ‘90 al 17% del 2017.
L’ospedale è sempre il posto più sicuro dove partorire e comprendendo le ragioni di chi vorrebbe farlo presso la propria casa, la SIN è impegnata da anni in attività tese a demedicalizzare l’evento parto, sia favorendo il comfort e l’intimità anche in ospedale, sia migliorando strutturalmente le sale parto, sia attraverso il contatto pelle a pelle mamma-neonato, il rooming-in e incentivando l’allattamento al seno”.

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