Arlecchino è sicuramente uno dei simboli più forti del Carnevale, è una delle maschere italiane più famose e anche più amate dai bambini, forse proprio per il suo bel vestito colorato, che rende la festa ancora più magica. Qual è la vera storia della maschera di Arlecchino? Ecco cosa possiamo raccontare ai nostri bambini.
La maschera di Arlecchino risale al tardo Rinascimento e al Brocco, quando le compagnie di attori professionisti itineranti per le città, per i teatri e per le corti europee recitavano in maschera delle commedie divertenti, con personaggi che avevano caratteristiche ben precise e che ritroviamo anche nella tradizione francese.
Arlecchino è nato a Bergamo alta e ha un forte accento bergamasco: la sua maschera rappresenta la figura del servo sciocco e furbo, farfallone e simpatico. Ma come è nato il suo costume variopinto? Da piccolo era un bambino molto povero, rimasto orfano del padre: viveva solo con la sua mamma. A Carnevale, la sua maestra organizzò una festa in maschera a scuola. Arlecchino era triste, perché la mamma non poteva permettersi di comprare un bel vestito, come avevano fatto i genitori dei suoi compagni. Non aveva neppure i soldi per comprare la stoffa e così Arlecchino cominciò a pensare di non partecipare alla festa.
Le mamme dei suoi compagni conoscevano la situazione economica della sua famiglia e così decisero di donare alla mamma degli scampoli di tessuti colorati che erano avanzati dal confezionamento degli abiti fatti per i loro figli. La mamma di Arlecchino li cucì tutti insieme, creando il costume che oggi conosciamo e che piace tanto ai bambini.







